La Nuova Sardegna

Collegio di super esperti per salvare gli onorevoli

di Mauro Lissia
Collegio di super esperti per salvare gli onorevoli

La difesa degli ex An chiede al giudice di far valutare la rilevanza dei rendiconti In attesa della decisione, Ignazio Artizzu e Moro scelgono il giudizio abbreviato

13 ottobre 2017
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CAGLIARI. Un supercollegio di esperti potrebbe valutare se i rendiconti generali prodotti a suo tempo dai gruppi consiliari regionali possano essere considerati sufficienti a giustificare le spese dei singoli consiglieri, quelle che la Procura contesta agli onorevoli sardi coinvolti nel megaprocesso per l’uso illegale dei fondi pubblici. A proporne la nomina davanti al gup Ermengarda Ferrarese è stato l’avvocato Ivano Iai, cui si sono associati altri difensori. L’iniziativa, del tutto inedita, fa riferimento all’impostazione accusatoria che regge l’intero procedimento, ancorata al fatto che i gruppi politici si limitavano a fornire alla presidenza del consiglio uno schema-rendiconto con le spese aggregate e non - come richiede la legge e come la Cassazione ha più volte confermato - i giustificativi su ogni spesa, precisi e con la data del giorno. I difensori sostengono però che il regolamento di allora, parliamo della legislatura regionale 2004-2009, non prevedeva quel modello di rendiconto e le pezze giustificative venivano rifiutate. Ha sostenuto l’avvocato Iai: «Se le pezze giustificative non venivano accettate, stiamo processando gli imputati solo per non averle conservate?».

Il collegio verrebbe formato da un magistrato contabile, un esperto in diritto costituzionale e un esperto nel funzionamento dei gruppi parlamentari. Il giudice ha preso atto e si è riservato di dare il proprio assenso, mentre il pm Marco Cocco si è opposto sostenendo che la valutazione su quest’aspetto, che è poi l’oggetto del procedimento, spetta soltanto al tribunale.

In attesa della decisione due dei sei imputati hanno annunciato la scelta del giudizio abbreviato: sono il giornalista della Rai Ignazio Artizzu e l’ex consigliere Giovanni Moro, entrambi ex di An, difesi da Massimo Delogu e Lorenzo Gallisai. Gli altri quattro stabiliranno se andare al rito ordinario o no anche in base alla decisione del giudice sulla superconsulenza. Sono Mario Diana, Antonio Angelo Liori, Matteo Sanna e Giuseppe Fadda, tutti ex di An tranne Fadda che apparteneva al gruppo della Sinistra Autonomista, difesi da Massimo Delogu, Michele Loy, Ivano Iai con Roberta Campesi, e Gianluca Grosso. La discussione sul rinvio a giudizio si aprirà il 7 dicembre con l’intervento del pm Cocco e nella stessa udienza il giudice dirà se la consulenza del collegio di esperti sarà ammessa o no. Il 13 dicembre parleranno i difensori quindi si andrà alla decisione sul giudizio. L’avvocato Grosso ha chiesto al giudice l’unificazione delle posizioni di Fadda, che è imputato anche nel troncone che riguarda Rifondazione comunista davanti al giudice Roberto Cau. A leggere il capo d’imputazione Artizzu deve rispondere di peculato continuato per non aver giustificato la spesa di 186.819 euro quale tesoriere del gruppo di An, Diana per 143.849 euro anche lui come tesoriere, Liori per 168.471, Moro 160.334 euro, Sanna 124.846 euro e Fadda 21.714 più altri 391.941 euro come amminisratore del gruppo della Sinistra Autonomista.

Questa mattina intanto tornerà davanti ai giudici della prima sezione del tribunale Mario Diana per il giudizio immediato che riguarda la legisaltura successiva: arrestato e accusato di aver acquistato coi fondi del gruppo di centrodestra penne Montblanc, libri pregiati e Rolex, Diana ha sempre respinto gli addebiti.

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