La Nuova Sardegna

Tutti a iscol@ da record: la dispersione in Sardegna cala al 18%

di Silvia Sanna
Tutti a iscol@ da record: la dispersione in Sardegna cala al 18%

Al via il terzo bando per migliorare la didattica, a disposizione 21 milioni

13 ottobre 2017
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SASSARI. L’obiettivo principale è richiamare l’attenzione di studenti distratti, svogliati o con difficoltà nell’apprendimento. Il messaggio da trasmettere è questo: andare a scuola significa iniziare a costruire il futuro, per se stessi ma anche per la comunità di cui si fa parte. Perché un maggior numero di persone istruite e formate, in grado di confrontarsi con i coetanei di altre realtà più avanzate, rappresenta un arricchimento collettivo. La giunta Pigliaru sulla scuola investe da sempre risorse ed energie. E il risultato più importante arriva, sancito da una percentuale che costituisce un record: 18,1%, il tasso di dispersione scolastica in Sardegna a maggio 2017 secondo il rapporto Eurostat. Nel 2014 la percentuale era del 23,5: significa che in tre anni l’isola ha recuperato quasi 5 punti, nessuna altra Regione ha fatto di meglio in un periodo di tempo così breve. Ma crescere è ancora possibile. Con questo spirito è stato pubblicato il terzo bando di Tutti a Iscol@: 21 milioni di euro per migliorare la qualità della didattica e riportare in carreggiata gli studenti intenzionati a gettare la spugna.

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Il terzo bando. Si segue la strada tracciata nelle precedenti due edizioni. Se con Iscol@ la giunta interviene sull’edilizia scolastica, sullo stato delle strutture per migliorare la situazione critica in moltissimi casi e costruire nuove scuole moderne, il piano Tutti a iscol@ è mirato alle persone. Gli studenti, innanzitutto, ma anche i docenti. Perché spesso la preparazione e l’approccio dei professori con i ragazzi può fare la differenza. A disposizione delle scuole c’è un bacino di risorse che ammonta a 21 milioni, gli istituti possono partecipare al bando che prevede tre linee di intervento: e tre linee d’intervento: la linea A per il miglioramento delle competenze di base italiano e matematica, la linea B scuole aperte, con la didattica laboratoriale e la linea C sostegno psicologico, pedagogico e di mediazione interculturale. Naturalmente, il bando si rivolge innanzitutto alle autonomie scolastiche dove è più alta la percentuale di abbandono e agli studenti in condizione di svantaggio o che patiscono difficoltà di apprendimento superiori alla media dei loro coetanei. L’obiettivo, è stato evidenziato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore all’Istruzione Giuseppe Dessena, è garantire a tutti pari opportunità.

Il progetto. Si parte dalle basi, dalle fondamenta che sono spesso fragili. Italiano e matematica, sono queste le materie di studio sulle quali si concentra principalmente la linea A, per rafforzare le conoscenze da parte delle scuole secondarie di I grado (le Medie) e del biennio delle scuole secondarie di II grado (le Superiori). La seconda linea, la B, favorisce invece la crescita e la diversificazione della didattica: le scuole si aprono, dalle aule tradizionali le lezioni si spostano nei laboratori e in generale all’esterno per un confronto con il territorio. Poi c’è la linea C: dal generale si scende nel dettaglio, si guardano le situazioni di difficoltà dei singoli e si mettono in campo interventi mirati per favorirne l’inclusione e il recupero. Particolare attenzione è riservata a chi mostra disturbi comportamentali, da affrontare con il supporto di psicologi, pedagogisti e mediatori culturali messi a disposizione delle scuole.

Le previsioni. Sono ambiziose. Attraverso il terzo bando di Tutti a iscol@ sarà possibile avviare nelle scuole 1.012 progetti, così divisi: 400 nella linea A, 396 per la linea B (con identico numero di impresi-enti e associazioni coinvolte), 174 progetti infine per la linea C . Tra docenti (442) e personale Ata (570), il terzo bando Tutti a iscol@ porterà anche 1012 assunzioni.

Pigliaru entusiasta. Non ha dubbi: i 21 milioni del bando sono « tra i soldi meglio spesi in assoluto in questi anni di governo. E quando dico che stiamo portando avanti un’azione importante non intendo che lo sta facendo la sola Giunta: tutto ciò è possibile grazie alla bravura e l’impegno di intere comunità scolastiche coinvolte insieme ai Comuni in questo processo di crescita, dai dirigenti sino agli alunni e le famiglie. L’entusiasmo è il miglior modo per trasmettere il messaggio che stare a scuola è bello, utile, vivace, importante ed è la miglior lotta contro la dispersione scolastica. Siamo sulla strada giusta: ora dobbiamo disseminare gli interventi il più possibile nella regione e farlo molto in fretta».
 

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