La Nuova Sardegna

I catalani alla tre giorni del Psd’Az

Il segretario del Psd'Az Christian Solinas con Andrea Cocco
Il segretario del Psd'Az Christian Solinas con Andrea Cocco

I sardisti si riuniscono per discutere di indipendenze e alleanze dal 20 al 22 ottobre a Villagrande Strisaili

14 ottobre 2017
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CAGLIARI. La tre giorni del Psd’Az – da venerdì 20 a domenica 22 ottobre a Villagrande Strisaili – sarà anche di respiro internazionale. Oltre a discutere del nuovo progetto di indipendenza economica della Sardegna e delle possibili alleanze per presentare una lista con il simbolo dei Quattro Mori nelle elezioni politiche del 2018, i sardisti hanno invitato anche alcuni parlamentari della Catalogna e dell’Assemblea regionale della Corsica. Sarà il momento di un confronto serrato sull’autonomia invocata a gran voce dai movimenti di Barcellona, argomento sempre più al centro del dibattito politico europeo, ma anche delle richieste di maggiore autonomia da Parigi della Corsica, che una volta ritrovata la riappacificazione fra le varie forze indipendentiste in campo e sempre più decise a sollecitare più poteri.

Ma è evidente che a tenere banco sarà soprattutto il caso della Catalogna, tra l’altro in continua evoluzione, con il Psd’Az che sin dall’inizio si è schierato al fianco dei movimenti referendari osteggiati invece dal governo di Madrid. Va ricordato il comunicato del segretario nazionale dei sardisti, Christian Solinas, che quando il referendum di due settimane fa in Catalogna sembra in forse per l’intervento duro della polizia spagnola, propose che fosse la Regione a stampare e poi custodire le schede elettorali da consegnare poi ai catalani. Il Psd’Az, in quei giorni caldi, tra l’altro ha fatto parte della delegazione internazionale di osservatori presente a Barcellona. E ancora allora, con un comunicato, prese posizione a favore del referendum e contro l’intervento della polizia inviata dal governo di Madrid.

«Non si può fermare la Storia con qualche cordone con i manganelli – scrivevano i sardisti – I confini politici degli Stati d'Europa e del Mondo si sono modificati più volte nel corso dei secoli e cambieranno ancora: è irragionevole e antistorico pensare di poter cristallizzare all'infinito quanto finora abbiamo conosciuto o visto nelle carte geografiche».
 

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