La Nuova Sardegna

Gang di vandali adolescenti all’assalto della stazione

di Giampiero Cocco
Gang di vandali adolescenti all’assalto della stazione

In sei usano i bus come ariete e distruggono la sala che ospita i quadri di Biasi

16 ottobre 2017
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TEMPIO. La noia di una cittadina di provincia ha scatenato gli istinti vandalici di un gruppo di giovanotti tra i 16 e i 17 anni. Il branco, dopo una notte trascorsa a gozzovigliare, alle cinque del mattino di ieri ha devastato la storica stazione ferroviaria, distruggendo un secolo di storia cittadina e utilizzando sette pullman dell’Arst come ariete e autoscontro. Due dei sei giovani sono stati bloccati dai carabinieri dopo l’allarme lanciato dalla guardia giurata incaricata dei controlli saltuari nella vecchia stazione, dove la vecchia sala d’aspetto, rimasta intatta dopo ben novant’anni affrescata dalle tele di Giuseppe Biasi, è stata distrutta dopo il passaggio dei vandali. Molti dei cimeli storici, come la biglietteria e lo sportello del telegrafo, sono stati divelti a picconate, con danni rilevantissimi alle inferriate in ghisa e al telaio in legno abilmente lavorato dagli intagliatori dell’epoca, che riproducevano lo stile liberty di Casa Savoia. I due ragazzi accompagnati in caserma per l’identificazione sono stati fermati nell’area presa di mira dai vandali. Uno, il più grande, 17 anni, si nascondeva dentro uno dei pullman devastati, l’altro stava allontanandosi dalla stazione. Entrambi sono stati riconosciuti dalla guardia giurata, e nelle loro tasche sono state trovate le chiavi degli autobus e dolciumi rubati nel bar della piccola stazione ferroviaria. «Non abbiamo fatto nulla, passavamo lì per caso» (alle cinque del mattino) avrebbero detto ai militari prima di essere riconsegnati ai rispettivi genitori. Per tutti è scattata una denuncia a piede libero per furto aggravato, danneggiamento di beni indisponibili dello Stato (la stazione ferroviaria rientra tra questi) incendio, guida senza patente e altri reati minori. Contro i responsabili del raid e i loro tutori si costituirà parte civile l’amministrazione comunale, l’Arst che gestisce le autolinee, la Pro Loco di Tempio (che cura la manutenzione della stazione) e il privato che gestisce il bar. «Questa manifestazione di inciviltà non sarà dimenticata – ha detto ieri il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu – e, nel chiedere alle forze dell’ordine il massimo sforzo per individuare e denunciare tutti i responsabili della irruzione vandalica, annuncio sin d’ora che l’amministrazione comunale si costituirà parte civile nei confronti di costoro per il risarcimento dei danni provocati alla struttura e al buon nome della città». Altri quattro ragazzi sarebbero stati individuati nella mattinata di ieri dai carabinieri al comando del capitano Ilaria Campeggio. Nei loro confronti è stata disposta una perquisizione domiciliare dai magistrati della procura della Repubblica di Tempio, di concerto con la procura dei minori di Sassari, perquisizioni finalizzare alla ricerca e al recupero di materiali trafugati alla stazione ferroviaria. L’orda vandalica, complice l’alcol ingurgitato per l’intera notte, ha investito la stazione di Tempio poco dopo le quattro del mattino. Alcuni vandali, sfondata la finestra di una stanza adibita a deposito, sono entrati nei locali e, dopo aver dato fuoco ad alcune suppellettili, hanno cominciato a devastare le storiche stanze, irrorando il tutto con la polvere degli estintori. Nel frattempo un altro gruppo di imbecilli si impadroniva delle chiavi degli autobus parcheggiati nell’ampio piazzale e, dopo averli messi in moto, ne hanno utilizzato alcuni come macchinine di autoscontro. Un terzo autobus, che si trovava nel piazzale attiguo alla stazione ferroviaria, è stato lanciato conto la parete esterna della stazione, come ariete. I vandali hanno quindi sfondato la porta del bar, depredandolo, e quella dell’ufficio movimenti, dove hanno distrutto le macchinette delle bevande e sfondato il distributore di dolciumi. L’arrivo della guardia giurata ha messo fine al raid vandalico, con il fuggi generale e l’allarme lanciato ai carabinieri e ai vigili del fuoco, giunti sul posto per spegnere il principio d’incendio. Ma il grosso del danno alla storia della città era ormai fatto.

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