La Nuova Sardegna

Studenti universitari in fuga dall'isola, ma la metà torna dopo un anno

Silvia Sanna
Le lauree in piazza d'Italia a Sassari
Le lauree in piazza d'Italia a Sassari

Più facoltà e corsi mirati: così gli atenei sardi conquistano gli studenti. In aumento le iscrizioni a Sassari e Cagliari. Ma un quarto dei ragazzi prova l'esperienza nella Penisola

17 ottobre 2017
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SASSARI. Uno su quattro va via, uno su 2 ritorna a casa dopo un anno. Il motivo: la scelta della facoltà non era azzeccata, vivere lontano è complicato e molto costoso. Quindi si ricomincia, nel 50 per cento dei casi. E quasi sempre il rientro alla base rappresenta l'inizio di un percorso universitario positivo. Se è vero che un quarto degli studenti isolani sceglie di immatricolarsi oltre mare, è altrettanto vero che negli anni i due atenei sardi hanno saputo diversificare la loro offerta, con l'apertura mirata di facoltà particolarmente gettonate e adeguando le proposte alle richieste che arrivano dal mercato del lavoro. In questo modo, si è riusciti a tamponare l'emorragia verso la Penisola.

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«Perché - spiega Rossella Filigheddu, docente di ecologia vegetale alla facoltà di Agraria e delegata del rettore Carpinello all'Orientamento per l'Università di Sassari - le esperienze in altre realtà sono sempre positive. È giusto confrontarsi, uscire dal "nido". Un ragazzo sardo che si iscrive all'Università è una vittoria a prescindere dalla scelta geografica. Questa è la nostra missione principale: diffondere l'amore per la cultura e per la formazione continua, a tutte le età. E naturalmente trattenere gli studenti qui e formarli nel nostro territorio rappresenta un arricchimento collettivo».

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