La Nuova Sardegna

Enti pubblici ritardatari: 65 giorni per i pagamenti

Enti pubblici ritardatari: 65 giorni per i pagamenti

Ma i tempi si sono dimezzati: un anno fa nell’isola l’attesa era di oltre 3 mesi Oristano la più virtuosa nel saldo delle parcelle, la sanità sassarese ultima in Italia

18 ottobre 2017
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SASSARI. Per le imprese e i professionisti i tempi per i pagamenti della pubblica amministrazione si accorciano, ma restano ancora lunghi. Per saldare una fattura in Sardegna ci vuole una media di 65 giorni: ne servono 42 ai Comuni, 98 agli enti sanitari e 39 ad altri enti. L’isola è al 14esimo posto in Italia, dove la media è di 58 giorni, fa passi avanti, ma il ritardo è ancora di 35 giorni rispetto a quanto previsto dalle direttive comunitarie. A metà strada tra l’efficientissima Provincia di Bolzano, dove la media dei pagamenti è di 36 giorni e il Molise fanalino di coda, che fa trascorrere 107 giorni prima di saldare una fattura. Nell’isola il territorio più veloce a pagare è Oristano, con una media di 37 giorni, seguito dal Medio Campidano, a quota 44, e Nuoro, 53. A pari merito, con 63 giorni, Cagliari e il Sulcis Iglesiente, seguito dalla Gallura a quota 64 e dall’Ogliastra a 67. Ultima è Sassari, dove la pubblica amministrazione fa attendere imprese e professionisti per ben 87 giorni.

A certificare questi risultati è la rilevazione dall’Osservatorio per le micro e piccole imprese di Confartigianato Imprese Sardegna. Tornando indietro di 18 mesi, al 31 dicembre 2015, i dati raccontavano di come nell’isola occorressero, in media, 103 giorni per saldare le fatture alle imprese mentre per i pagamenti sanitari si arrivava a una media i 133 ovvero si “sforava” di 73 giorni con le fatture ordinarie e di 43 nella sanità. «Già un anno fa, rilevammo un sostanziale accorciamento dei tempi di pagamento dagli enti locali e pubblici verso le attività produttive – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato – anche considerato questo netto miglioramento, non saremo totalmente soddisfatti finché tutte le imprese non pagheranno e non verranno pagate entro i termini di legge. La soluzione contro i ritardi e per rispettare il diritto delle imprese a essere pagate in tempi certi sarebbe quella di applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori nei confronti dello Stato. Capiamo come ci siano ancora tante difficoltà finanziarie e organizzative ma non capiamo perché debbano farne le spese i professionisti e le imprese».

In 12 mesi, comunque, i tempi si sono quasi dimezzati, ma è ancora lontano il termine ordinario di 30 giorni stabilito dalla direttiva comunitaria sui pagamenti. «È necessario impegnarsi affinché ci sia la chiusura di tutte le partite di pagamento entro i 30 giorni – riprende Matzutzi - anzi, è necessario che i pagamenti avvengano con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto anche entro 23 giorni: quindi si può fare».

A livello nazionale, nella classifica generale di tutti gli enti più celeri, al settimo posto assoluto c’è la provincia di Oristano (37 giorni), lista aperta dai 25 giorni Mantova e Sondrio e chiusa dai 111 di Catanzaro. Focalizzando l’attenzione sui Comuni pagatori più veloci, a livello nazionale troviamo l’Ogliastra, seconda con 26 giorni, Carbonia Iglesias terza con 27, Medio Campidano quarta con 28, Sassari decima con 30. Prima Sondrio con 25 mentre all’ultimo c’è Campobasso con 114. Tra gli enti sanitari, il peggiore a livello nazionale è Sassari che salda con 138 giorni di media mentre il migliore, sempre a livello nazionale, è Oristano (17 giorni). Tra questi da segnalare i 144 giorni dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari e i 135 dell’Ats di Sassari.

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