La Nuova Sardegna

Infettò il partner con l’Hiv Condannato a otto anni

di Giampiero Cocco
Infettò il partner con l’Hiv Condannato a otto anni

Un 36enne di Ozieri nascose la sua malattia al compagno, un cuoco sassarese

19 ottobre 2017
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TEMPIO. Un giovane impiegato originario di Ozieri di 36 anni nascose al compagno, con il quale aveva intrecciato una relazione omosessuale durata oltre un anno, di essere sieropositivo, contagiandogli l’Hiv.

Ieri il tribunale di Tempio, presieduto dal giudice Marco Contu, ha condannato il giovane impiegato a otto anni di reclusione per lesioni personali gravissime oltre al pagamento di una provvisionale di 50 mila euro. Il difensore del giovane, l’avvocato Daniela Selis, ha già annunciato appello contro la dura sentenza. La vicenda che aveva portato in cella il giovane omosessuale ozierese risale al 2012, quando venne accusato dal suo ex fidanzato, un cuoco sassarese di 34 anni (il quale si è costituto parte civile con l’avvocato Ivan Golme) di aver taciuto il suo stato di sieropositività al virus responsabile dell’Aids. Una accusa che l’ex compagno ha sempre respinto con decisione, sostenendo che il cuoco sassarese era a conoscenza del suo stato di salute, appreso durante i primi mesi della loro convivenza.

L’inchiesta prese avvio nel 2014 e in piena estate, il 22 agosto, la procura della Repubblica di Tempio dispose l’arresto del giovane, confinandolo agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni personali gravissime. La stessa ipotesi di reato contestata ieri dal Pm d’udienza che ha concluso la requisitoria sollecitando una condanna a otto anni di reclusione, pena confermata dal collegio giudicante in sentenza. Il difensore del giovane, l’avvocato Daniela Selis, ha impostato la sua arringa difensiva sulla inattendibilità dei diversi testi che «hanno affermato d’essere a conoscenza, non si sa bene come, sul rapporto monogamo esistente tra il mio cliente e il suo ex compagno, dichiarazioni indimostrabili. Il mio assistito e il suo ex fidanzato hanno vissuto per oltre cinque mesi da separati, ognuno nei propri centri di residenza, a Ozieri e Sassari, incontrandosi soltanto occasionalmente. E in questo periodo l’ex compagno era venuto a conoscenza della malattia del mio assistito». Argomenti che saranno ribaditi in fase di appello, non appena sarà depositata la motivazione che ha portato alla condanna del giovane impiegato. Il quale finì nei guai un anno dopo la conclusione della sua relazione omosessuale, quando l’ex fidanzato, che aveva scoperto d’essere affetto da Hiv, aveva presentato una denuncia contro il giovane ozierese il quale avrebbe omesso di confidargli d’essere sieropositivo continuando, nel corso della loro relazione, ad avere rapporti sessuali non protetti, infettandolo quindi con il virus dell’Hiv. Il cuoco sassarese, dopo aver scoperto d’essere affetto da Hiv, avrebbe «però atteso oltre un anno per denunciare il suo stato di salute. Un ritardo alquanto sospetto», ha ribadito ieri in aula il difensore dell’imputato, l’avvocato Daniela Selis. La delicatissima vicenda sarebbe rimasta riservata e coperta dalla privacy se non fosse scattato, com’era accaduto, il provvedimenti restrittivi che portò agli arresti domiciliari l’impiegato ozierese.

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