La Nuova Sardegna

Guida dell'Espresso: il miglior ristorante sardo è ancora S’Apposentu

Roberto Petza, chef del ristorante S'Apposentu
Roberto Petza, chef del ristorante S'Apposentu

Il locale di Roberto Petza, a Siddi, è stato premiato dalla giuria con tre cappelli  Altri sette locali nella classifica e 30 quelli segnalati

20 ottobre 2017
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SASSARI. “Brodo di pecora col crudo di mare” è uno dei piatti simbolo del ristorante S’Apposentu di Casa Puddu, a Siddi. Lo chef Roberto Petza utilizza ingredienti locali per ricette innovative e originali. Sarà anche per questo che è stato premiato, ancora una volta, dalla guida Ristoranti d’Italia dell’Espresso 2018 con tre cappelli: è il miglior ristorante della Sardegna, tra i primi 30 in Italia.

«Sono emozionatissimo – confessa Petza – Non è semplice raggiungere simili risultati, soprattutto con un ristorante a Siddi. Ogni giorno è una nuova sfida. L’obiettivo era mantenere i tre cappelli, che avevamo già conquistato, e ci siamo riusciti». Con lui, nella stessa categoria, ci sono altri maestri della cucina italiana da Carlo Cracco (Cracco, a Milano) a Davide Oldani (D’O, a Cornaredo, in provincia di Milano).

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I voti della guida dell’Espresso (dedicata quest’anno alla “cucina italiana contemporanea”) vanno da uno a cinque (poi ci sono i cappelli d’oro: i grandi classici). Nessuna novità al vertice, i 5 cappelli sono sempre quei cinque: Piazza Duomo di Enrico Crippa, Le Calandre degli Alajmo, Uliassi di Mauro Uliassi, Casadonna Reale di Romito, l’Osteria Francescana di Massimo Bottura.

Nella categoria cucina eccellente (4 cappelli) figurano i primi dieci migliori ristoranti in Italia. Altri 36 sono stati invece premiati con tre cappelli (cucina ottima), a 89 è andato il riconoscimento di cucina di qualità (2 cappelli) e a 363 quello di buona cucina (con un solo cappello).

Nella Guida dell’Espresso, giunta alla 40esima edizione, e presentata ieri alla Leopolda, a Firenze, dal direttore Enzo Vizzari, c’è il meglio della ristorazione italiana. «In guida abbiamo 2000 indirizzi, in Italia i posti dove si mangia sono 200.000 – ha detto Vizzari – Il semplice fatto di essere in queste pagine, giudizi a parte, significa far parte di un uno per cento di assoluta eccellenza»

Il riconoscimento più alto, nell’isola, è andato al ristorante S’Apposentu (la stanza buona, in sardo), che si trova nella vecchia villa di famiglia in stile liberty dei proprietari del pastificio Puddu, uno degli storici marchi di Siddi, circondata dagli ulivi e dalle tombe dei giganti. Lo chef Roberto Petza, studi interrotti all’istituto alberghiero di Alghero, ora è in classifica con i più grandi chef della cucina italiana. «È un vero onore – confessa – Soprattutto perché lavoriamo a Siddi, un posto difficile dove fare ristorazione. Per me e i miei 22 collaboratori è come portare avanti una missione. All’inizio mi davano del pazzo, andare a Siddi mi dicevano, ma ora in tanti si sono ricreduti». A dimostrazione che il talento vince, ovunque si trovi.

Oltre all’eccellenza di Roberta Petza, ci sono altri sette ristoranti in Sardegna che hanno fatto la loro bella figura nelle pagine della guida dell’Espresso. Sono Dal Corsaro e Luigi Pomata, a Cagliari, il Tuguri, ad Alghero, Da Giovannino, a Porto Rotondo, Hotel Moderno Ristorante da Achille, a Sant’Antioco, La Gritta, a Palau, e Su Carduleu, ad Abbasanta. Ristoranti molto conosciuti dai gourmet dell’isola che hanno ottenuto dalla giuria un cappello, a indicare che lì si può trovare una buona cucina.

E non finisce qui. Molte le segnalazioni dal nord al sud dell’isola: Giamaranto e l’Antica Hostaria, a Sassari, il Corallo e il Ristorante O, ad Alghero, i Frati Rossi e il ristorante Madai, a Porto Cervo, Cuccumiao, a Palau. E ancora: Al tonno di corsa e Da Nicolo, a Carloforte, Il Portico, a Nuoro, Su Gologone, a Oliena, Santa Rughe a Gavoi, Il Campidano, a Samassi, Da Renzo a Siamaggiore e la Trattoria Gino, a Oristano. Senza dimenticare Le Dune a Cabras, il Cormorano a Castesardo, Fradis Minoris, a Pula, la Meridiana, a Olbia, e Blue Restaurant, a Golfo Aranci. (g.z.)


 

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