La Nuova Sardegna

le altre modifiche

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Alla fine della corsa quando manca solo il voto finale di martedì, le correzioni al testo originale sono state anche altre. Le tre breast unit – è l’insieme delle specializzazioni per i tumori al...

20 ottobre 2017
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Alla fine della corsa quando manca solo il voto finale di martedì, le correzioni al testo originale sono state anche altre. Le tre breast unit – è l’insieme delle specializzazioni per i tumori al seno, dalla prevenzione alla chirurgia plastica – di Cagliari, Sassari e Nuoro saranno potenziate e, a quel punto, potranno finalmente essere riconosciute dal ministero della salute: finora erano in una sorta di limbo. Poi i soldi risparmiati dall’Asl unica dopo che la magistratura ha cassato il project financing del San Francesco (sono i servizi appaltati all’esterno) saranno reinvestiti «in esclusiva nella rete sanitaria del Nuorese», come sollecitato da Daniela Forma del Pd. Al Microcitemico di Cagliari sarà aperto il reparto di oncologia pediatrica. L’accoppiata Alghero-Ozieri sarà di primo livello dall’anno prossimo, con l’apertura di anestesia-rianimazione, senza più bisogno del monitoraggio di verifica. Ghilarza, grazie all’insistenza del consigliere regionale Domenico Gallus, avrà gli stessi reparti degli ospedali di zona disagiata, con le sale operatorie aperte però solo dal lunedì al venerdì e centro di riferimento per le emergenze gestito dall’Areus. A proposito di Bosa, Isili, Muravera, Sorgono e La Maddalena, sono le 5 zone disagiate, il Partito dei sardi è riuscito a metterli al sicuro all’infinito per quanto riguarda reparti e posti letto assegnati. C’è infine una coda polemica e riguarda Cagliari. L’ospedale Binaghi, centro di riferimento regionale per la sclerosi multipla, e il Marino nel tempo saranno dismessi e forse venduti. Operazione subito critica a gran voce dal Movimento per la difesa della sanità pubblica: «Attenzione, qui c’è puzza di speculazione immobiliare».

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