La Nuova Sardegna

Ospedali sardi, la riforma dimezzata

Ospedali sardi, la riforma dimezzata

Il quadro dalla prima bozza è cambiato parecchio. Reazioni contrastanti dai territori

21 ottobre 2017
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CAGLIARI. Oltre la tabella e le etichette finali prima c’è stato dell’altro, con un’infinità di retroscena. Nessuno mai potrà negarlo: la riorganizzazione degli ospedali è il risultato di un dietro le quinte spesso neanche percepito dal grande pubblico, invece forte, potente, trasversale, testardo e spesso invadente. Capace, quando la mappa era ancora solo sul tavolo della giunta, di addomesticare, nella stesura iniziale, i criteri imposti a suo tempo dal ministero. Va subito scritto: quelle correzioni erano imprescindibili ed è stato giusto farle.

Non poteva essere certo la lontanissima Roma a decidere il futuro degli ospedali. Ma quando poi la bozza è arrivata in Consiglio regionale le forze della natura e della politica si sono scatenate a testa bassa, a ragione o a torto.  Così alla fine, in commissione e poi in aula, è stato forse rivoltato molto più del necessario, in un mulinello continuo di mediazioni, suggerimenti, compromessi, strategie e quant’altro potesse servire per strappare anche un solo reparto in più.

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«Se avessimo applicato alla lettera il decreto, sarebbe stato un disastro», l’anatema evocato più volte dall’assessore alla sanità Luigi Arru, all’ultimo giro siano stati non solo salvati (ed era giusto che lo fossero) ma promossi sul campo non una, ma due volte. Fino a tal punto da risalire dall’ultimo posto ai piani nobili della nuova gerarchia, con un trionfo che oggi può sollevare qualche dubbio e trascinarsi dietro un’infinità di polemiche. Ci sta tutto o quasi tutto: l’importante è che quanto accaduto in queste settimane sia accettato fra non molto anche dal ministero. Perché l’ultima parola sulla riorganizzazione spetterà proprio a Roma.

Le reazioni. La maggioranza è soddisfatta. Lo dice Raimondo Perra del Psi: è stata una faticaccia ma il risultato è soddisfacente. Minoranza invece scontenta. Per Tocco di Forza Italia 2tutto funzionerà peggio". E dai territori? La Gallura ha sottolineato che il risultato finale è ottimo anche se dalla Maddalenasi esprime qualche dubbio sul fatto che il Punto nascita sia effettivamente salvo. Scetticismo anche in Ogliastra, i comitati parlano infatti di un limbo in cui si troverebbe il territorio.  Da Nuoro la reazione forte del consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula: "Nuoro rafforzata? No, è tutto come prima".

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