La Nuova Sardegna

Un super radar in azione per prevenire le alluvioni in Sardegna

di Vincenzo Garofalo
Un super radar in azione per prevenire le alluvioni in Sardegna

Entrerà in funzione a Monte Rasu (Bono) insieme a diciassette idrometri

22 ottobre 2017
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SASSARI. Un radar meteorologico di ultima generazione a Monte Rasu, diciassette idrometri per monitorare il livello delle acque interne, e sette uffici territoriali sparsi per l’isola. Sono gli strumenti adottati dalla Regione per evitare che il maltempo possa ripetere disastri e tragedie come quelle vissute a Olbia e in Ogliastra con le alluvioni del 2013 e del 2015. Entreranno in funzione nei prossimi giorni, questione di qualche settimana al massimo. Questo è emerso a Sassari, a margine dell’incontro con i sindaci del territorio organizzato dalla Protezione civile regionale per spiegare agli amministratori locali come gestire le allerte per rischi meteorologico, idrogeologico e idraulico.

A lezione di protezione civile. La riunione, il primo di quattro appuntamenti nelle varie province, è stata aperta dall’assessora regionale della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, ed è stata proprio la rappresentante della Giunta Pigliaru ad annunciare, en passant, le novità: «Oggi iniziamo assieme un percorso informativo per far sì che gli eventi del 2013 e 2015 non si ripetano. Stiamo ancora pagando il prezzo di quei disastri, un prezzo economico ma soprattutto umano. In questi anni si è costruita una consapevolezza sulle responsabilità, sulle azioni e sui comportamenti da attuare per far crescere e migliorare il sistema di protezione civile regionale. Un sistema che fra qualche giorno potrà avere a disposizione un nuovo radar meteorologico, nuovi uffici territoriali e una rete di centrali meteorologiche più capillare e quindi più efficiente».

I sistemi innovativi. Il radar di Monte Rasu, nel territorio di Bono, va a sostituire il vecchio impianto ormai tecnologicamente superato; costato 2 milioni di euro, è stato fornito e installato dalla Selex ES GmbH, costola tedesca della Leonardo-Finmeccanica, e il suo collaudo è terminato proprio nei giorni scorsi: «Mancano solo alcuni passaggi burocratici prima che possa entrare ufficialmente in funzione», spiega l’assessora Spano. Il radar di Monte Rasu consentirà di individuare, monitorare e gestire gli eventi meteorologici con maggiore precisione grazie a una raccolta dati molto più accurata. L’azione del radar di Monte Rasu non coprirà tutta la Sardegna, perché il suo campo di azione è in parte schermato dall'imponenza dei monti del Gennargentu. La sua attività però si integrerà con quella del radar di Monte Armidda, nel territorio di Lanusei, di proprietà del Dipartimento nazionale della Protezione civile. I due impianti fanno parte di un mosaico transfrontaliero di radar che mette insieme le strutture in Sardegna, Toscana e Corsica. A breve entreranno in funzione anche diciassette idrometri, in aggiunta ai nove già esistenti (di proprietà Stoi), che renderanno più capillare la rete di monitoraggio delle acque superficiali interne: terranno sotto controllo i livelli dei corsi d’acqua, degli invasi e delle dighe in modo da captare con anticipo i livelli di rischio.

Nuovi uffici. La protezione civile regionale aprirà sette uffici territoriali a Sassari, Olbia, Cagliari, Oristano, Villacidro, Nuoro e Iglesias. Saranno di supporto ai Comuni e alle associazioni di volontariato per fornire informazioni su tutti gli aspetti organizzativi delle attività di protezione civile.

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