La Nuova Sardegna

Tartufi, ok al disciplinare di tutela

Tartufi, ok al disciplinare di tutela

Dall’assemblea dell’associazione sarda la certezza che il settore può decollare

24 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





LACONI. Per l’universo dei tartufai è stata una giornata importante. Domenica scorsa al centro culturale di Laconi si è svolta la prima assemblea annuale dell’Associazione Tartufai della Sardegna e non è stata solo l’occasione per contare e crescere di numero (altri dieci appassionati hanno aderito).In programma c’era l’elezione di due nuovi membri del consiglio direttivo: Mauuro Cau (Sarcidano-Marmilla) e Giovanni Deplano (Ogliastra) si sono uniti a Enrico Lancellotti (Sud Sardegna, presidente), Renato Brozzu (Nuorese) Mirko Ferralis e Danilo Pisu (Sassarese). Tra i momenti più importanti, la nomina del comitato scientifico: tre esperti che si occuperanno di stilare una nuova lista dei funghi ipogei della Sardegna, ovvero Renato Brozzu, Paolo Fantini e Enrico Lancellotti.

A dimostrazione dell’interesse, in sala c’erano anche due ispettori dell’Asl di Sassari incaricati di effettuare il riconoscimento micologico, interessati ad approfondire il discorso sui funghi ipogei. E Ivo Porcu (Agenzia Laore), il quale porta avanti un progetto sulla multifunzionalità delle aziende agricole, che potrebbe prevedere appunto l’introduzione della coltura del tartufo insieme ad altre attività. «Laore sta realizzando una tartufaia didattica e pensa di coinvolgerci» spiega Lancellotti. Previste anche partecipazioni a mostre micologiche come quella di Villanova Monteleone.

Si è parlato anche del supporto che l’associazione vuole dare al progetto “Tartufo di Sardegna”, previsto in una misura del Psr dedicata ad attività innovative in agricoltura: l’obiettivo è coinvolgere le aziende florovivaistiche isolane nella produzione di piante da tartufo, in modo da salvaguardare la biodiversità genetica dell’isola e facilitare l’eventuale creazione in futuro di un marchio di origine.

È stato poi approvato il disciplinare di raccolta dei tartufi: ci si impegna tra l’altro a rispettare gli ambienti tartufigeni e le tartufaie, effettuare riocerca e raccolta solo nei periodi di maturazione, rispettare il cane con metodi di addestramento non coercitivi, creare un rapporto di fiduicia con gli acquirenti calmierando i prezzi sulla base della borsa nazionale del tartufo e promuovere le conoscenza del prodotto al momento della vendita. Proposta anche la mappatura delle aziende in cui si raccolgono i tartufi. Infine, Enrico Lancellotti con Masca si è aggiudicato la prima edizione della gara regionale per cani da tartufo abbinata all’assemblea. (a.palm)

In Primo Piano
L'emergenza

Alberghi e resort restano senza acqua, Giovanni Sanna compra due dissalatori

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative