La Nuova Sardegna

l’analisi  

L’ottobre più secco dal 2001, niente pioggia anche in montagna

L’ottobre più secco dal 2001, niente pioggia anche in montagna

SASSARI. La cartina della Sardegna è una macchia color beige e marrone intervallata da pochissimi sprazzi di verde. È la fotografia della siccità, di un ottobre così secco «come non accadeva da 16...

25 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La cartina della Sardegna è una macchia color beige e marrone intervallata da pochissimi sprazzi di verde. È la fotografia della siccità, di un ottobre così secco «come non accadeva da 16 anni. Bisogna tornare indietro al 2001 per ritrovare un ottobre simile: quello del 2001, quando nel territorio regionale ben pochi pluviometri superarono i 10 millimetri di pioggia». Dario Secci, meteorologo e responsabile di Sardegna Clima, associazione onlus per lo studio e la salvaguardia ambientale, descrive una situazione fotocopia: «In questo secchissimo ottobre 2017, secondo le misurazioni solo il 25 per cento dei pluviometri in analisi ha superato i 10 millimetri di pioggia. Dati allarmanti, soprattutto se si considera che l’intero anno è stato sino a questo momento avaro di precipitazioni: pochissimi giorni di pioggia – spiega Secci – lunghi periodi di tempo soleggiato, ondate di caldo da record, e presenza ingombrante dell'Anticiclone, delle Azzorre prima, e Africano in questi giorni». Il confronto con le medie climatiche di ottobre nel settantennio 1922-1992 è impietoso: «Otto decimi del territorio isolano hanno ricevuto solo il 10% delle precipitazioni medie per il mese in analisi (-90 per cento); nessun pluviometro ha registrato almeno la metà del cumulato medio; su oltre metà del territorio regionale non si sono raggiunti i 5 millimetri, solo su alcune aree molto ristrette si sono superati i 20». Colpisce il caso dell’Ogliastra e del Sarrabus, le aree che presentano ad ottobre le medie pluviometriche più elevate, sino a 150 millimetri: «A questi dati si contrappongono nel mese di ottobre 2017 cumulati inferiori ai 10 millimetri». Una situazione analoga si ritrova nei centri ad alta quota, che mediamente in autunno «ricevono apporti pluviometrici superiori ai 100 millimetri. È il caso di Desulo e Fonni, che invece si fermano rispettivamente a 3 e 1,4 millimetri di metri. Significativo anche il caso di Tempio, 3,6 millimetri di cumulati a fronte di una media nel periodo di 92, e di Lanusei, 9,2 millimetri con una media di 131». Ma non è finita. La siccità, che sta determinando un graduale e inesorabile svuotamento degli invasi e creando grossissimi problemi alle campagne – in particolare nel Nord Ovest e nell’Iglesiente – andrà avanti almeno per un’altra settimana. «Sono previste giornate di caldo per la presenza dell’Anticiclone africano – spiega il meteorologo – le temperature saranno elevate, con valori superiori alle medie stagionali». E la pioggia? Impossibile avere certezze ma non è annunciata prima di novembre. Con un rischio in agguato: «Con le acque del mare così calde sono accentuati i contrasti e l’arrivo di masse d’aria polare può dare luogo a fenomeni violenti». (si. sa.)

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative