La Nuova Sardegna

Eurodesk, un ponte tra l’isola e l’Europa

di Stefano Ambu
Eurodesk, un ponte tra l’isola e l’Europa

Tremila ragazzi coinvolti nel programma Erasmus per le iniziative comunitarie rivolte ai giovani

26 ottobre 2017
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CAGLIARI. Europa può essere anche lavoro. Non per forza fuga dalla Sardegna per guadagnare qualcosa e non tornare. No, un'esperienza all'estero per potersi confrontare con altre realtà. E magari mettere a frutto in casa quello che si è appreso fuori. Il progetto Your first job Eures è uno dei programmi preferiti dai ragazzi sardi tra le possibilità offerte da Eurodesk, la rete del programma europeo Erasmus+ per l’informazione sui programmi e le iniziative delle istituzioni comunitarie in favore dei giovani. Non solo lavoro, naturalmente. Si parla anche di mobilità internazionale, cultura, formazione e volontariato. Il ponte con Germania, Francia o Spagna lo costruiscono i tredici sportelli di Eurodesk nell'isola. Che hanno coinvolto in questi ultimi anni circa tremila ragazzi che si vogliono guardare intorno per costruire il proprio futuro. E l’Ufficio nazionale di coordinamento ha sede proprio a Cagliari. Come dire: una possibilità in più per utilizzare i vantaggi dell'Europa. I dati sono emersi nel corso del laboratorio Pensare e progettare ieri alla Manifattura Tabacchi. Il seminario era rivolto a tutti i soggetti coinvolti nel settore delle politiche per la gioventù e dei servizi di informazione e orientamento sulla mobilità transnazionale per l’apprendimento dei giovani, in preparazione alla programmazione dell’Unione europea 2021-2027. «È importante seguire l’esempio di regioni come la Sardegna – ha sottolineato Vito Borrelli, vice capo rappresentanza in Italia della Commissione europea – che con il progetto Camineras porta gli uffici di informazione e orientamento direttamente sul territorio. Questo dà ai giovani la possibilità di conoscere i programmi dell’Unione europea, aumenta la partecipazione alla riflessione sul futuro dell’Europa e accresce il loro grado di cittadinanza attiva, il senso di appartenenza a un progetto comune europeo. I giovani possono così guardare con più fiducia al futuro in termini di acquisizione di nuove competenze finalizzate a garantire prospettive più solide di occupabilità». Un discorso che riguarda molto da vicino la Sardegna: «L'importanza di politiche per la gioventù più incisive, sia in termini finanziari che programmatici, è resa palese dalla condizione giovanile odierna – ha detto il presidente di Eurodesk Italy Ramon Magi –. In molte regioni dell'Ue, tra cui diverse italiane, i giovani combattono contro una disoccupazione sempre più preoccupante, causata dai ritardi dei sistemi nazionali di istruzione e formazione». In campo, per costruire l'ideale ponte con il "continente", anche la Regione. Negli Uffici Relazioni con il pubblico vengono fornite informazioni sulle opportunità di formazione e aggiornamento offerte dall’Ue. Ai servizi già offerti dalla Regione si affiancano quelli del Centro Eurodesk, a favore dell'integrazione, l'ascolto e la creazione di reti civiche, con particolare riferimento al target giovani 14-29 anni. Una partnership garantisce la Regione-unica in Italia.

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