La Nuova Sardegna

C’è l’ok di Martina per i 45 milioni ai pastori

C’è l’ok di Martina per i 45 milioni ai pastori

Aiuti contro la siccità, il ministro dell’agricoltura la firmato la declaratoria. La soddisfazione di Caria

27 ottobre 2017
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CAGLIARI. I quarantacinque milioni di aiuti stanziati dalla Regione per ristorare il settore ovicaprino stremato dalla siccità e dalla crisi del prezzo del latte ora possono finire nella casse dei pastori. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha firmato ieri la richiesta di declaratoria sulla situazione di emergenza derivante dal perdurare dello stato di siccità su tutto il territorio regionale e per i conseguenti danni causati alle produzioni foraggere.

«Lo avevamo annunciato pochi giorni fa e ora è realtà» dice l’assessore regionale all’agricoltura, Pier Luigi Caria, nel commentare la notizia giunta ieri pomeriggio nei suoi uffici –. La risposta dal Mipaaf è arrivata in appena 24 giorni dall’invio della nostra richiesta. Tempi strettissimi quindi che sono il frutto delle continue interlocuzioni con il ministero, cui abbiamo spiegato la difficile situazione in cui si trovano decine di migliaia di aziende agricole e pastorali».

«Si tratta di un provvedimento molto atteso che, una volta pubblicato, - spiega ancora Caria – e ci permetterà di far partire immediatamente il pagamento degli aiuti di 13 euro a capo, frutto della legge 20 approvata lo scorso 14 settembre dal Consiglio regionale. Sull’intervento abbiamo stanziato 45 milioni di euro per circa 12mila aziende del comparto ovicaprino che hanno cominciato a presentare le domande di aiuto già dal 16 ottobre». Sinora, nei 32 sportelli Laore dislocati in tutta la Sardegna, sono state presentate circa 1200 pratiche, che risultano già istruite dalla task force di tecnici incaricati di vagliarle».

L’assessore si è poi soffermato sugli altri strumenti derivanti dalla firma della declaratoria: «Il via libera del ministero – spiega Cardia – permetterà inoltre agli imprenditori agricoli di poter accedere agli strumenti economici e finanziari messi a disposizione dal Fondo di solidarietà nazionale». Nello specifico si potranno attivare gli interventi previsti dall’art. 5 del decreto legislativo 102/2004, esteso in questa occasione anche alle aziende che non hanno sottoscritto polizze assicurative, così come previsto dal riconoscimento sulle declaratorie per le nevicate di gennaio e le gelate di aprile, portato a casa pochi giorni fa dalla Regione Sardegna. Particolare rilevanza assume lo sgravio previdenziale, fino a un massimo del 50%, e la richiesta di proroga sulle cambiali agrarie.

Non sono mancate le critiche su presunte lentezze burocratiche e problematiche per l’accesso agli aiuti legate ai controlli dell’Inps sui mancati pagamenti dei contributi previdenziali (l’Istituto interviene decurtando le somme di quanto dovuto), la Regione ha già chiarito che si tratta di procedure previste per legge e sulle quali non è possibile far nulla.

I tempi per istruire la pratica però sono stati insolitamente veloci: la Sardegna è stata la prima Regione a chiedere lo stato di calamità naturale insieme alla Toscana. E dal giorno in cui la legge è stata approvata (lo scorso 14 settembre) ai primi pagamenti (occorrono 7-10 giorni per la perfezionare la pubblicazione) potrebbero essere passati una cinquantina di giorni. Un’impresa di cui Caria non nasconde di andare fiero.

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