La Nuova Sardegna

I pastori ci ripensano, stop alla manifestazione

di Claudio Zoccheddu
I pastori ci ripensano, stop alla manifestazione

La decisione dei rappresentanti del Movimento dopo un vertice in prefettura. Accelerate le procedure per la concessione dello stato di calamità naturale

30 ottobre 2017
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SASSARI. Poche righe, partorite dopo una notte di pensieri e contatti tra i comitati che formano il Movimento dei pastori, per dire che il 31 ottobre non ci sarà alcuna manifestazione. Almeno per il momento.

I pastori hanno deciso di “congelare” la grande invasione che avrebbe dovuto paralizzare Cagliari alla vigilia della festa di Ognissanti. La decisione è arrivata dopo l’incontro con il prefetto di Cagliari e dopo aver ricevuto garanzie precise sulla proclamazione dello stato di calamità naturale dovuta alla siccità da parte del prefetto Tiziana Costantino, che sarà la portavoce delle istanze che arrivano dagli allevatori sardi al ministero delle Politiche agricole e al ministro Maurizio Martina.

Il comunicato. Ieri mattina è arrivata la conferma dello stop: «Il Movimento Pastori Sardi prende atto dell’impegno del prefetto Tiziana Costantino di far pressione presso il ministero dell’Agricoltura per accelerare la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della declaratoria per la siccità – scrivono i rappresentanti del Movimento – e decide si sospendere momentaneamente la manifestazione prevista per il 31 ottobre. Nel contempo conferma, però, l’incontro già organizzato in Consiglio regionale con i capigruppo e con il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, fissato per lo stesso giorno». Una delegazione dei pastori, dunque, sarà a Cagliari martedì ma non occuperà strade e piazze. I portavoce del Movimento saranno ricevuti in Regione per fare il punto della situazione e, probabilmente, per chiarire il legame tra il pagamento del “bonus foraggio” e il saldo dei contributi dell’Inps.

La Regione. La posizione è stata ribadita dall’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria: 45 milioni di euro pronti a essere distribuiti, nessuna richiesta del documento unico di regolarità contributiva (Durc) ma nemmeno alcuna deroga sulle verifiche dell’Inps che si faranno anche perché non sono mai state sospese nemmeno per i risarcimenti alle vittime di eventi tragici come i terremoti. Il messaggio della Regione, poi, conferma i numeri a disposizione dei pastori: 13 euro per ogni capo.

Le reazioni. Ovviamente non tutti i pastori hanno accolto di buon grado le decisione di concedere altro tempo alla classe politica e di attendere prima di ritornare in piazza. Nonostante la decisione del Movimento sia arrivata solo dopo il voto dalla maggioranza dei componenti. Il dubbio è germogliato anche perché, fino a sabato sera, la sensazione era opposta. La manifestazione sembrava essere stata confermata nonostante l’incontro e nonostante le garanzie arrivate dalla Regione che, a sua volta aveva confermato l’impegno economico e ci aveva aggiunto la possibilità di erogare i soldi entro la metà di novembre. Poi, la decisione di prendere tempo dopo le rassicurazioni arrivate durante il vertice e l’idea di rinviare la mobilitazione del movimento.

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