La Nuova Sardegna

Associazione sfida i “maghi” della provetta

di Giusy Ferreli
Associazione sfida i “maghi” della provetta

Identità ogliastrina ricorre sulla privacy. Il curatore fallimentare tra i raggiunti dall’avviso di garanzia

01 novembre 2017
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LANUSEI. Servirà l’indagine della Procura della Repubblica di Lanusei a fermare cio che agli occhi dei cittadini ogliastrini è sembrato un tentativo di speculazione sul loro prezioso Dna? Tra le spigolature dell’inchiesta sulla sparizione delle provette dal laboratorio di Perdasdefogu emergono importanti risvolti. E spunti di riflessione su un’operazione iniziata con la vendita all’asta fallimentare di 250mila campioni biologici che potrebbe fruttare guadagni milionari alla multinazionale inglese Tiziana Life Sciences , lasciando i veri proprietari del Dna, i 14mila donatori, con la sgradevole sensazione di essere stati ingannati. Un'operazione bloccata temporaneamente dalla magistratura e dai ricorsi al Garante per la privacy.

Il procuratore Biagio Mazzeo ha indagato a 360 gradi includendo tra le 17 persone raggiunte da un avviso di garanzia anche il commercialista cagliaritano Renato Macciotta, il curatore fallimentare che, dopo le alterne vicende di SharDna (società fondata da Renato Soru nel 2000 e ceduta al San Raffaele) mise all’asta per 258mila euro la biobanca. Macciotta dovrà rispondere dell'articolo 476 del codice penale ovvero di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Oltre agli amministratori comunali Franco Tegas, Mariano Carta, Valter Mura e Ercole Perino, sotto inchiesta per presunte violazioni della legge sulla privacy, e il genetista Mario Pirastu (furto e peculato) ci sono anche Gianluca Santoro, Simona Vaccargiu, Alessandro Longo, Maurizio Fossarello, Gian Luigi Galletta, Tiziano Lazzaretti, Maurizio Caddeo, Mario Valsechi e Barbara Angelini, tutti rappresentanti di Shardna e del Cnr.

Ma tra tutte le persone tirate in ballo uno dei principali protagonisti della surreale vicenda è il medico Pier Giorgio Lorrai, a capo del Parco Genos che con Shardna e Cnr ha portato avanti lo screening genetico sulle popolazioni di 10 comuni. Finito tra gli indagati per la presunta violazione degli articoli 167, 168 e 169 del decreto legislativo del 2003 sulla privacy, non avrebbe garantito la sicurezza dei dati custoditi nella sede del parco genetico. Dal canto suo, Lorrai non si tira indietro. Anzi, rivendica di aver messo in moto la macchina della giustizia che ha portato, dopo la denuncia di una dipendente di Genos ai carabinieri di Jerzu sul furto delle provette, alle indagini della Procura di Lanusei. Ma anche alla sua iscrizione nel registro degli indagati. «Sono tranquillo. Tutto ciò ha visto la luce dopo il nostro intervento» sottolinea il dentista ogliastrino che da poco ha assunto il pieno controllo dal Parco genetico. La sua società, la Filar, dopo la mancata ricapitalizzazione dei comuni (obbligati tra l’altro a dismettere le partecipazioni azionarie) ora detiene il 100 per cento del capitale azionario.

Daniele Murru, il legale che ha seguito le vicende sin dalla denuncia della custode del laboratorio, Debora Parracciani, ricorda che il suo assistito non ha fatto altro che denunciare quello che stava accadendo. Dalla vendita alla multinazionale quotata in Borsa alla scomparsa del Dna ritrovato all’ospedale San Giovanni di Dio. Murru segnala inoltre che si si oppose all’assegnazione della biobanca a Tiziana Life anche invocando l'Autorità garante. «Stavano portando via un “tesoretto” ai danni dei sardi – sostiene, lapidario, l’avvocato Murru – e nessuno ha fatto nulla».

Ma sul fronte della battaglia per ottenere chiarezza in una storia che presenta ancora troppi lati oscuri ci sono i cittadini ogliastrini. Sono loro a poter dire la parola fine a questa vicenda revocando il consenso al trattamento dei loro dati. Una strada già percorsa dall'associazione "Identità ogliastrina", guidata dal medico Flavio Cabitza, che ha presentato un ricorso al Garante chiedendo di tornare in possesso dei campioni. I furbetti del Dna, chiunque essi siano, sono avvisati: l'Ogliastra intera è sul piede di guerra e difficilmente i donatori consentiranno che il loro immenso patrimonio genetico possa essere mercificato.

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