La Nuova Sardegna

SASSARI. Il principio era stata la nuova legge sul turismo, invocata da anni. Ma il cambio di rotta del sistema ricettivo sardo parte dalla lotta all'abusivismo, un fenomeno in crescita che rischia di mettere in ginocchio il sistema ricettivo sardo e di rovinare la reputazione dell'accoglienza nell'isola. Il primo tassello ha un nome che sembra arrivare direttamente dal burocratese: identificativo univoco numerico. Per gli amici, Iun. Ma per evitare ogni tipo di dubbio è molto più facile chiamarlo "registro delle strutture turistiche extralberghiere" a cui dovranno iscriversi tutti i gestori di bed and breakfast, case vacanze, residence e di ogni altra forma di ricettività prevista dalla nuova legge sul turismo.

Dalla Regione dicono che l'iscrizione sarà una garanzia di tutela, per chi offre un servizio che segue le regole e per chi ne usufruisce. Paolo Manca, presidente di Federalberghi: «Siamo stati i primi a spingere affinché venisse istituito un registro delle strutture extralberghiere. Sarà un vantaggio per tutto il comparto».

L'altra faccia della medaglia è quella che racconta il punto di vista dei gestori dei Bed and breakfast. E non somiglia per niente a quello dei colleghi che operano nella ricettività alberghiera. Se in un primo momento avevano mostrato più di un dubbio sulla nuova legge del turismo, immaginata solo "per favorire gli albergatori", adesso si sentono vittime di un sistema pronto a inasprire i controlli su una categoria che sarebbe già sotto la lente d'ingrandimento delle autorità.