La Nuova Sardegna

La Regione: tutelare la filiera del Cappelli

La Regione: tutelare la filiera del Cappelli

I rappresentanti del consorzio del pregiato grano in audizione alla commissione Attività produttive

08 novembre 2017
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CAGLIARI. Consiglio regionale al fianco del Consorzio sardo grano Cappelli, il quale con un lavoro pluridecennale ha riscoperto e rilanciato la cultivar che ora tutta Italia apprezza, nella vicenda che lo oppone alla Sis, aggiudicataria del bando che le dà l’esclusiva per la certificazione della varietà. «Il Consiglio ha tutto l’interesse a tutelare le produzioni di qualità della Sardegna – ha affermato il presidente della commissione attività produttive, Luigi Lotto, al termine dell’audizione dei consorziati –. Insieme alla Giunta proveremo a trovare una soluzione per tutelare la filiera che ruota intorno al Cappelli».

«È un’autentica ingiustizia che non tiene conto del lavoro fatto da noi sardi negli ultimi 25 anni – ha detto Santino Accalai, titolare della Selet di Tuili, il pioniere della riscoperta –, con l’esclusiva alla Sis si mette in ginocchio un’intera filiera. Intorno al Cappelli è nato un Consorzio di agricoltori, mugnai, panificatori e commercianti. Una realtà importante per l’economica sarda che rischia adesso di sparire».

«In Sardegna si producono 8000 quintali di grano da seme e 10.000 da macina – ha aggiunto Roberto Congia, consorziato – ma nessun agricoltore potrà in futuro certificare il proprio prodotto. Noi chiediamo di lavorare e di poterlo fare serenamente». Valentina Sirigu, titolare di Kentos, che da 9 anni punta sul pane di qualità: «La mia azienda lavora solo grano biologico – ha affermato Sirigu – il Consorzio è nato per sopperire alla carenza di materia prima. Con la Sis, che promette di pagare il prodotto a 80 euro al quintale, si rischia di drogare il mercato. Aziende come la nostra rischiano di non essere più competitive».

La commissione in maniera trasversale rispetto alle posizioni politiche ha espresso preoccupazione per la situazione creatasi. Si è parlato di “scippo” e “monopolio”, è stata sollecitata l’approvazione di una risoluzione dopo le interlocuzioni con l’assessore all’agricoltura Caria di giovedì. Proposta la costituzione di un marchio Deco che coinvolga i comuni dove si produce il grano Cappelli; ma anche il coinvolgimento della Puglia, che ha lo stesso interesse, nella questione per fare fronte comune. C’è chi ha ipotizzato di accertare eventuali responsabilità delle agenzie regionali per l’agricoltura e il coinvolgimento dell’ufficio legale della Regione con accertamenti sulle regolarità del bando. Il Consorzio, che ha chiesto l’accesso agli atti, non ha intenzione di cedere e vuole andare avanti nella sua attività a costo di entrare in causa. (a.palm.)



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