La Nuova Sardegna

Province a rischio, Erriu contro il governo

Province a rischio, Erriu contro il governo

L’assessore: «Isola esclusa dalla ripartizione dei fondi, ora un’azione bipartisan». Ma Forza Italia si sfila

08 novembre 2017
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SASSARI. Le Province restano di nuovo a secco. Gli enti intermedi isolani rischiano di rimanere esclusi dalla ripartizione dei fondi nazionali. In pericolo dunque la manutenzione delle strade, delle scuole e del verde pubblico. A lanciare l’allarme è l’assessore Cristiano Erriu, che chiama tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, a marciare unite contro lo scippo del governo. «Siamo di nuovo punto e a capo: c’è il forte rischio che le Province sarde e la Città metropolitana di Cagliari siano escluse dalla ripartizione dei fondi nazionali loro destinati – attacca Erriu –. Una decisione incomprensibile e inaccettabile. La Regione chiama a una mobilitazione tutte le forze politiche presenti in Parlamento e in Consiglio regionale. Prepariamoci a una nuova battaglia in difesa dei diritti dei sardi». Anche la Conferenza permanente Regione-Enti locali, all’unanimità, «ha espresso una ferma e netta opposizione al contenuto del disegno di legge finanziaria dello Stato che esclude le Province della Sardegna dal riparto dei 352 milioni attribuiti per l’esercizio delle funzioni fondamentali – dice ancora Erriu –. Si tratta di funzioni statali, e come tali devono essere poste a carico del bilancio dello Stato. Parliamo della manutenzione di strade provinciali e scuole medie superiori e le numerose competenze in materia ambientale. Le responsabilità, anche penali, connesse alle mancate manutenzioni, costituiscono una pesante futura ipoteca sulla continuità dei servizi e delle stesse funzioni fondamentali. Siamo l’unica Regione in Italia che sostiene l’attività delle Province, ma ora la situazione sta precipitando». Erriu cita il caso della Provincia di Nuoro. «Poche settimane fa la giunta ha dovuto stanziare un finanziamento straordinario di 2,5 milioni di euro per evitare il dissesto finanziario, mentre gli altri enti intermedi sardi sono arrivati al pareggio di bilancio attingendo ai residui avanzi d’esercizio. Ormai hanno raschiato il fondo del barile, dal prossimo anno nessuna Provincia e neppure la Città metropolitana sarà in grado di chiudere il bilancio in condizioni di equilibrio finanziario».

L’appello di Erriu non è stato però accolto da tutti. «È indispensabile la mobilitazione proposta dall’assessore – afferma il consigliere Pd Roberto Deriu, che invita Pigliaru a convocare i parlamentari sardi –. È un tema cruciale di difesa dei diritti dell’isola, colpita soprattutto nelle periferie e nei territori rurali dallo forzoso prelievo delle risorse tributarie proprie delle province da parte dello Stato». Il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, Campo progressista, parla di «atto iniquo e ostile che rischia di creare gravissimi problemi nell'erogazione di servizi ai cittadini. Serve una risoluzione unitaria». Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, invece, rigetta l’appello. «È un piagnisteo ai limiti dell’assurdo. L’esclusione delle Province è il segnale dell’inadeguatezza di una giunta incapace di far valere i propri diritti». Uno schiaffo alla vigilia del summit tra Pigliaru e Gentiloni: «Un incontro che suona come una beffa, visto che il governatore andrà ancora una volta col cappello in mano a reclamare risorse dovute all’isola». (al.pi.)

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