La Nuova Sardegna

Il garante visita le carceri isolane: troppi detenuti non sardi

Il carcere di Badu 'e Carros, a Nuoro
Il carcere di Badu 'e Carros, a Nuoro

Mauro Palma: "Preoccupante anche la carenza di direttori, costretti a occuparsi di più istituti"

11 novembre 2017
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ROMA. Gli Istituti di pena le sezioni di alta sicurezza e di detenzione speciale ex 41 bis,i reparti femminili, le strutture sanitarie, le camere di sicurezza delle Polizie, l'Istituto penale minorile e la Rems: questi i luoghi visitati dal Garante nazionale delle persone detenute o private della libertà in Sardegna.

«La forte presenza di detenuti non sardi - sottolinea il Garante, Mauro Palma - è certamente uno dei nodi problematici emersi, con ricadute sui rapporti con le famiglie». Si è inoltre evidenziata «la preoccupante carenza di direttori, costretti a coprire più istituti di detenzione con conseguenze sia sulla propria condizioni di lavoro, sia sul rapporto con le persone ristrette». Manca inoltre, a livello regionale, «una struttura assistenziale intensiva interna in grado di rispondere alle esigenze terapeutiche di maggiore gravità dei detenuti di alta sicurezza».

Il Garante nazionale, nel corso della visita in Sardegna, iniziata il 3 novembre e conclusasi oggi 11 novembre, ha avuto modo di confrontarsi con il Presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau con cui è stata anche condivisa la necessità di provvedere quanto prima alla nomina del Garante regionale delle persone private della libertà. La visita ha riguardato le sezioni di alta sicurezza degli istituti di Sassari-Bancali, Nuoro, Oristano--Massama e Cagliari--Uta, quelle per i reati di terrorismo, in particolare in questo momento di matrice islamista degli Istituti di Sassari e Nuoro (dove c'è l'unico reparto di questo tipo per donne) e la sezione di detenzione speciale ex articolo 41 bis di Sassari--Bancali.

Oltre a una visita completa al carcere di Nuoro, le altre sezioni visitate in questi istituti hanno riguardato la detenzione femminile, l'isolamento e le aree sanitarie, con particolare attenzione alla detenzione di soggetti con disagio mentale. La visita ha anche coinvolto la REMS sarda di Capoterra, l'istituto penale minorile di Quartucciu, le Questure di Nuoro e di Cagliari e i Comandi provinciali dei Carabinieri di Sassari e Cagliari.

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