La Nuova Sardegna

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La lente dell’Ispra sulla Fluorsid Autorizzazione, decide Galletti

La lente dell’Ispra sulla Fluorsid Autorizzazione, decide Galletti

CAGLIARI. Alla Fluorsid di Macchiareddu c’è un forno per l’essicazione della fluorite che non risulta autorizzato, mentre i parametri di riferimento utilizzati dai tecnici incaricati dall’azienda per...

11 novembre 2017
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CAGLIARI. Alla Fluorsid di Macchiareddu c’è un forno per l’essicazione della fluorite che non risulta autorizzato, mentre i parametri di riferimento utilizzati dai tecnici incaricati dall’azienda per verificare il livello di inquinamento delle acque di scarico non sarebbero sufficienti a fornire il quadro preciso della situazione. Per l’Ispra - l’istituto superiore di protezione ambientale del ministero dell’Ambiente, che ha ispezionato il sito industriale e gli impianti - significa che la Fluorsid non sembra aver osservato le prescrizion. Ora l’azienda che fa capo al presidente del Cagliari calcio Tommaso Giulini dovrà sostenere il riesame dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale. Ed è proprio a questa procedura che si è riferito lo scorso 8 novembre il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti rispondendo in Parlamento all’interrogazione del deputato Samuele Segoni, di Alternativa libera, membro della commissione parlamentare ambiente. Galletti ha riferito sulle ispezioni condotte dall'Ispra, annunciando che l’Aia sarebbe stata riesaminata in base alle situazioni riscontrate nel corso di tre ispezioni dell’Ispra. Il ministro non ha assolutamente anticipato alcuna conclusione né alcun provvedimento, non ha parlato di situazioni in bilico, ma solo di una rivalutazione dell’atto autorizzativo, resa necessaria dagli esiti delle ispezioni. Sulla rinnovata attenzione del ministero sull’attività della Fluorsid ha certamente pesato la clamorosa inchiesta giudiziaria condotta dal pm Marco Cocco e dal Nucleo investigativo del Corpo Forestale, che lo scorso 16 maggio ha condotto a sei arresti con l'accusa di associazione a delinquere in inquinamento e disastro ambientale dopo la scoperta di discariche clandestine di materiali e di rifiuti pericolosi disseminate nell'area industriale di Cagliari e livelli di inquinamento ambientale allarmanti, che i sistemi di controllo dell'Arpas non avevano rilevato se non in minima parte. Ora gli esiti delle ispezioni condotte dall’Ispra sembrerebbero confermare indirettamente possibili irregolarità.

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