La Nuova Sardegna

«La Maddalena ha diritto al punto nascita»

«La Maddalena ha diritto al punto nascita»

Le componenti galluresi della Commissione pari opportunità contro l’associazione italiana ginecologi

12 novembre 2017
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SASSARI. «È sconcertante che l’associazione italiana degli ostetrici e ginecologi abbia manifestato la propria contrarietà alla riapertura del punto nascita dell’ospedale della Maddalena. Vuol dire che non si rendono conto delle difficoltà che dovranno affrontare le mamme maddalenine, che saranno costrette ad andare a Olbia per partorire». A scendere in campo in difesa del punto nascita della Maddalena sono le componenti galluresi della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, Irene Casalloni, Silvia Lidia Fancello, Rina Pileri.

«L’associazione dei ginecologi contesta l’emendamento già approvato il 19 ottobre scorso dal Consiglio Regionale durante il voto sulla riforma ospedaliera nell’isola – si legge in una nota –. Vorremmo ricordare che nella sanità è pericoloso fare i conti del ragioniere basandosi solo sul numero delle nascite. I numeri dettati dalla ministra nazionale Lorenzin, che vuole la chiusura dei punti nascita che non totalizzano almeno 500 parti all’anno, non possono essere applicati in maniera pedissequa, equiparando la Sardegna ad altre regioni più popolose come la Lombardia o la Sicilia».

In questo modo, sostengono le componenti della Commissione, si sacrificano i diritti delle giovani madri «che saranno costrette ad affrontare viaggi in elicottero, se il maestrale non permette la partenza dei traghetti, e poi un trasporto in ambulanza fino al “Giovanni Paolo II” di Olbia. L’associazione dei ginecologi dovrebbe spiegarci perché una mamma in procinto di partorire, magari già con le doglie, dovrebbe affrontare tutto questo calvario». Senza dimenticare, poi, che ancora non è stato attivato il servizio di elisoccorso, e che le strade, in tutta l’isola, versano in condizioni disastrose.

«La strada che va da Palau ad Olbia non è esattamente una superstrada a quattro corsie e presenta dei tratti abbastanza pericolosi anche per automobilisti in condizioni normali, figuriamoci per un’ambulanza che sfreccia a tutta velocità – sottolineano in una nota le componenti della Commissione – Per non parlare del traffico turistico nei mesi di maggiore afflusso: anche in condizioni di traffico normale per arrivare a Olbia dalla Maddalena ci vogliono almeno due ore».

La commissione per le Pari Opportunità si appella infine al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore alla sanità Luigi Arru, e a tutta la classe politica gallurese, «affinché si difendano i diritti delle donne». Infine, lancia una stoccata contro l’associazione dei ginecologi: «È inammissibile che chi non conosce le peculiarità della nostra isola voglia dettare, ancora una volta, legge a casa nostra».


 

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