La Nuova Sardegna

Chiesto il rinvio a giudizio per 30 del centrosinistra

di Mauro Lissia
Chiesto il rinvio a giudizio per 30 del centrosinistra

Gli ex consiglieri regionali sono tutti accusati di peculato continuato Inchiesta chiusa dopo un supplemento di indagine richiesta dal pm Cocco

14 novembre 2017
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CAGLIARI. Arriva la richiesta di rinvio a giudizio per altri trenta consiglieri ed ex consiglieri regionali del centrosinistra, accusati di peculato continuato per aver incassato e speso senza un rendiconto regolare i fondi del gruppo di appartenenza nella legislatura 2004-2009, quella presieduta da Renato Soru. L’inchiesta su quest’ennesimo elenco di onorevoli era stata chiusa a dicembre del 2015, ma prima di mandare il fascicolo all’ufficio del gup per chiedere l’udienza preliminare il pm Marco Cocco ha chiesto alla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri, coordinata dal colonnello Gavino Asquer una lunga serie di approfondimenti, utili per verificare il contenuto delle memorie difensive arrivate all’ufficio dopo la pubblicazione degli atti d’indagine. È stato un lavoro lungo e complesso, che si è sovrapposto agli impegni di Carabinieri e Guardia di Finanza legati agli altri rami dell’ormai gigantesca inchiesta giudiziaria sui fondi ai gruppi, che coinvolge oltre cento posizioni con alcuni indagati coinvolti in più procedimenti. Rispetto al primo elenco di nomi la situazione del gruppo - che all’origine comprendeva Democrazia e Libertà, Pd, l’Ulivo e la Margherita - è cambiata di poco: gli indagati erano 33, successivamente la Procura ha stralciato la posizione di Francesca Barracciu e ha chiesto l’archiviazione di alcuni ex consiglieri, inserendone altri.

L’accusa è la stessa per tutti: l’aver percepito, appropriandosene, somme di denaro destinate all’attività istituzionale del gruppo di riferimento, senza che le spese documentate dagli investigatori siano state giustificate. La data dell’udienza preliminare non è stata ancora fissata. Ecco l’elenco degli imputati, tra parentesi la somma di cui devono rispondere: Antonio Biancu (96.816 euro), Giuseppe Cuccu (170.084), Mariuccia Cocco (48.000), Giovanni Giagu (23.600), Francesco Sabatini (56.000), Simonetta Sanna (42.000), Giommaria Uggias (28.000), Carmelo Cachia (35.000), Gavino Manca (52.000), Siro Marrocu (174.567), Antonio Ignazio Calledda (275.517), Angelina Corrias (79.911), Vincenzo Floris (82.087), Tarcisio Agus (4509), Beniamino Scarpa (25.020), Giuseppe Matteo Pirisi (78.298), Renato Cugini (70.395), Silvio Bachisio Lai (81.585), Giovanni Battista Orrù (80.181), Giacomo Spissu (79.262), Alberto Sanna (83.607), Nazareno Pacifico (94164), Salvatore Mattana (79.366), Mario Bruno (116.449), Gianluigi Gessa (42.726), Elia Corda (39.386), Alessandro Frau (54.737), Stefano Pinna (42.915), Antonio Chicco Porcu (172.173)e Giovanni Tocco (17.000). Venti degli impuntati sono difesi dall’avvocato Guido Manca Bitti, gli altri da Benedetto Ballero, Francesco Macis, Angelo Nanni, Nicola Littarru, Massimiliano Ravenna, Maurizio Scarparo e Guendalina Garau.



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