La Nuova Sardegna

Pigliaru: «Aiuti non solo al nord»

di Alessandro Pirina
Pigliaru: «Aiuti non solo al nord»

Conferenza sul clima a Bonn, il governatore: «Attenzione per i territori deboli»

14 novembre 2017
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INVIATO A BONN. Pigliaru batte cassa in Europa, e lo fa a nome dei territori più svantaggiati. Sardegna compresa. Prima in un faccia a faccia col vicepresidente della Banca europea degli investimenti, Jonathan Taylor, poi in varie tavole rotonde con sindaci e amministratori come relatore della Commissione Enve, il governatore isolano ha sottolineato come nella distribuzione delle risorse per le opere di adattamento e mitigazione dei rischi si debba prevedere una corsia preferenziale per i territori più deboli. Un occhio di riguardo per Comuni e Regioni che hanno più difficoltà ad accedere ai fondi.

È stato questo il filo conduttore della seconda e ultima giornata del presidente Francesco Pigliaru alla Cop23 di Bonn, la Conferenza mondiale dell’Onu sulla lotta ai cambiamenti climatici. «Il punto non è solo la quantità di risorse disponibili, ma come vengono indirizzate e la possibilità di accesso da parte di tutti – racconta Pigliaru –. Ecco perché ho chiesto a Taylor di rendere più semplice l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla Bei». Pigliaru, che ha incontrato il numero due della Banca insieme a Karl-Heinz Lambertz, presidente del Comitato europeo delle regioni, spiega che «occorre far conoscere questi strumenti nei territori, cosa che non sempre avviene, e offrire assistenza tecnica, perché talvolta sono davvero troppo complessi per un Comune piccolo».

Senza questa corsia preferenziale il rischio è che tutte o quasi le risorse per le opere vadano a finire nelle casse di territori che invece possono farcela da soli. «L’assistenza tecnica va data ai territori più deboli – ribadisce Pigliaru –. Ritengo sia inutile che vadano ad aree urbane o a territori del Nord che li sanno già usare o non ne hanno necessità, lasciando indietro gli altri. Questa è una battaglia che si vince tutti insieme». Il governatore su questo punto non ammette tentennamenti. «Stiamo parlando di cose molto concrete, con implicazioni importanti non solo sul presente ma sul futuro dei nostri figli, nei confronti dei quali abbiamo doveri molto precisi. E le amministrazioni regionali e locali – conclude Pigliaru – sono le più coinvolte perché sono le più vicine ai cittadini e le prime a dover affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici».

Anche nella seconda giornata a Bonn Pigliaru ha portato avanti la campagna per un maggiore coinvolgimento nella lotta di città e Regioni al fianco degli Stati. Un discorso che ha affrontato anche come coordinatore del Patto dei sindaci, il movimento nato in Europa che adesso città e Stati degli Usa stanno usando in chiave anti-Trump, dopo che il presidente ha deciso di disattendere l’Accordo di Parigi. Una battaglia che a Bonn è stata portata avanti dal governatore della California, il democratico Jerry Brown, e dal suo predecessore, il repubblicano Arnold Schwarzenegger, che hanno sconfessato la politica ambientale di Trump.

Ai tavoli della Cop23 di Bonn Pigliaru ha infine portato le buone pratiche della Sardegna, illustrando investimenti e scelte sul fronte della sostenibilità ambientale e l’adattamento ai cambiamenti climatici: dai fondi per la mobilità elettrica a quelli sugli “edifici intelligenti” collegati da reti smart per condividere l’energia autoprodotta, sino alla politica degli acquisti “green” per la pubblica amministrazione.

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