Incendia il portone dopo un litigio
Padre e figlia leggermente intossicati. Arrestato il vicino attentatore
16 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. Dopo aver discusso animatamente con un uomo residente in una palazzina di via Ardenne Roberto Camba, 23 anni, avrebbe dato fuoco al portone della sua abitazione servendosi di un cubetto di diavolina e il fumo sprigionato ha intossicato l’uomo e la figlia che comunque sono riusciti a mettersi in salvo assieme agli altri componenti della famiglia uscendo da una finestra.
L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha impedito che l’incendio si propagasse a tutta la casa, ma il fumo denso ha invaso l’appartamento. Il fatto è successo intorno alle 15.30 di ieri, Camba è stato arrestato dai carabinieri nella non lontana via Tofane nel giro di un’ora dopo un’indagine in cui hanno avuto un ruolo i numerosi testimoni del litigio e, forse, anche del gesto, che il giovane avrebbe compiuto in un momento di minor traffico nella strada. Con la diavolina il fuoco ha avvolto il portone. Padre e figlia sono rimasti leggermente intossicati ma le loro condizioni non sono risultate gravi una volta sottoposti ad accertamenti medici. In un primo momento si era pensato a un attentato incendiario compiuto da ignoti. Poi qualcosa si è rotto nel muro di silenzio che ha subito circondato la vicenda. Del diverbio i carabinieri hanno saputo molto presto e si sono messi sulle tracce di Camba. Nel frattempo sono emerse alcune testimonianze che, seppure indirettamente, confermavano la ricostruzione che i carabinieri avevano cominciato a fare dopo i primi colloqui, compreso quello con l’uomo destinatario del presunto atto intimidatorio. I militari hanno atteso un poco prima di parlare con l’uomo, ma il quadro si è chiarito rapidamente. L’indagine continua per accertare se Camba abbia agito con un complice.
L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha impedito che l’incendio si propagasse a tutta la casa, ma il fumo denso ha invaso l’appartamento. Il fatto è successo intorno alle 15.30 di ieri, Camba è stato arrestato dai carabinieri nella non lontana via Tofane nel giro di un’ora dopo un’indagine in cui hanno avuto un ruolo i numerosi testimoni del litigio e, forse, anche del gesto, che il giovane avrebbe compiuto in un momento di minor traffico nella strada. Con la diavolina il fuoco ha avvolto il portone. Padre e figlia sono rimasti leggermente intossicati ma le loro condizioni non sono risultate gravi una volta sottoposti ad accertamenti medici. In un primo momento si era pensato a un attentato incendiario compiuto da ignoti. Poi qualcosa si è rotto nel muro di silenzio che ha subito circondato la vicenda. Del diverbio i carabinieri hanno saputo molto presto e si sono messi sulle tracce di Camba. Nel frattempo sono emerse alcune testimonianze che, seppure indirettamente, confermavano la ricostruzione che i carabinieri avevano cominciato a fare dopo i primi colloqui, compreso quello con l’uomo destinatario del presunto atto intimidatorio. I militari hanno atteso un poco prima di parlare con l’uomo, ma il quadro si è chiarito rapidamente. L’indagine continua per accertare se Camba abbia agito con un complice.
