La Nuova Sardegna

La tragedia di Michela, domani a Porto Torres i funerali della 22enne

di Gianni Bazzoni
La tragedia di Michela, domani a Porto Torres i funerali della 22enne

Proseguono le indagini sulla giovane morta alla Maddalena, si indaga sull'ipotesi di istigazione al suicidio

16 novembre 2017
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PORTO TORRES. Domani Michela torna a casa per l’ultima volta. Alle 15,30 nella basilica di San Gavino si svolgeranno i funerali della ragazza morta suicida a La Maddalena, a casa di una amica che l’ospitava da meno di 48 ore. C’è una inchiesta dietro sulla quale soffiano venti di ogni genere, e quella deve andare avanti per capire se dietro la morte di una ragazza di 22 anni con la faccia sorridente di una bambina c’è la “spinta” di qualcuno.

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Il fascicolo aperto dal procuratore della Repubblica di Tempio al momento ha una ipotesi di reato stampata sopra: “istigazione al suicidio”. Il lavoro degli investigatori dovrà accertare se dietro le paure di Michela ci sono volti e nomi (tre, quattro, magari anche di più) di quanti possono avere responsabilità pesanti nella morte di una ragazza che non ha fatto neppure in tempo a compiere 23 anni.

Finora - a parte le ipotesi, i tanti si dice, i forse e tutto il resto che circola in un vortice senza tempo - non ci sono indagati e anche tutto il resto del luridume che sembra interessare tanto gli osservatori è un percorso che deve essere cementificato con le prove e con i fatti. E allora la città domani ha una occasione straordinaria: quella di accogliere degnamente una figlia che torna a casa. Può farlo nel migliore dei modi, per una volta, senza maschere, a volto scoperto, senza morbosità e con l’attenzione che si deve a chi è vittima e non a chissà quali altre scene che magari verranno ma che al momento non ci sono. E su quei protagonisti, se davvero c’è gente che sa, che ha visto, che conosce, che magari c’era: ecco quelli o quelle sanno cosa fare. Perché qui non c’è da avere paura, come non ne doveva avere Michela quando ha deciso di allontanarsi da Porto Torres perché si era sentita in pericolo. La sua non era una fuga, forse solo una necessità di respirare aria pulita, di riprendere fiato e ritrovare le forze per combattere. Lo sapeva fare, e anche per questo sorprende quel gesto fino ad apparire come impossibile da accettare. Aveva i biglietti di ritorno in tasca, quindi era certa di dover tornare indietro. Quello che è successo poi a La Maddalena è un pezzo di storia che sta dentro l’inchiesta. Ci lavorano i carabinieri del Reparto territoriale di Olbia e quelli della compagnia di Porto Torres. E ci vorrà un po’ di tempo prima di avere un quadro completo, prima di mettere a posto alcune note stonate.

Domani, però, la città può decidere da quale parte stare. É una scelta che deve a una ragazza di 22 anni che torna a casa dentro una bara. E non ci sono scuse o inutili giri da fare. La basilica di San Gavino forse non è la sua chiesa ma è il posto dove Michela da bambina ha fatto la chierichetta e lì a Monte Agellu, a poca distanza, c’è la casa dove è cresciuta. Si cresce ma non si dimentica.

Il funerale è un momento di passaggio, resta in piedi l’inchiesta, con la speranza che se c’è qualcuno che ha fatto del male in qualsiasi modo a una ragazza indifesa paghi presto il suo conto con la giustizia. Senza sconti.

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