Chiusa la pagina web: «Rispettiamo tutti»
Alessandra Masala ha deciso di cancellare il gruppo che chiedeva il ritorno a casa del fratello
18 novembre 2017
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NUORO. La famiglia Masala, oppressa dal dolore per la scomparsa di Stefano che ha ben presto assunto i contorni della tragedia, ha deciso di chiudere il gruppo Facebook “Vogliamo Stefano a casa”.
Un gruppo creato per chiedere la verità sulla sorte di quel ragazzo ingenuo e benvoluto e che, grazie alle migliaia di persone che vi hanno aderito, ha aiutato i familiari a superare i momenti più difficili. Ed ora che l’avvocato Doneddu ha reso pubbliche le minacce contenute nei post e che il gruppo, da strumento di sostegno morale si è trasformato in qualcosa di diverso, non ci può essere altra scelta. «Seppure con rammarico abbiamo deciso di chiudere il gruppo Facebook che avevamo aperto per farci aiutare nelle ricerche di mio fratello» fa sapere Alessandra Masala. La giovane donna che al gemello Stefano era legata da un rapporto viscerale ha fortemente voluto il gruppo e in una maniera altrettanto perentoria ha deciso di chiuderlo per lanciare un messaggio. «Abbiamo sempre rispettato il ruolo di tutte le parti in causa e pur nel nostro dolore non abbiamo mai proferito una parola nei confronti dell’operato degli avvocati della difesa. Non vogliamo che questo strumento venga utilizzato per commenti che non condividiamo». Sull’episodio sono intervenuti, tramite l’avvocato Margherita Baragliu, anche i familiari di Gianluca Monni e la sua fidanzatina Eleonora Pala. «Nonostante il grande dolore che li divora ogni santo giorno hanno sempre avuto totale rispetto del difficilissimo lavoro degli avvocati in questo terribile processo. Quindi – fa sapere il legale –, piena solidarietà all’avvocato Doneddu non solo da parte mia ma anche di tutte le parti offese che rappresento». (g.f)
Un gruppo creato per chiedere la verità sulla sorte di quel ragazzo ingenuo e benvoluto e che, grazie alle migliaia di persone che vi hanno aderito, ha aiutato i familiari a superare i momenti più difficili. Ed ora che l’avvocato Doneddu ha reso pubbliche le minacce contenute nei post e che il gruppo, da strumento di sostegno morale si è trasformato in qualcosa di diverso, non ci può essere altra scelta. «Seppure con rammarico abbiamo deciso di chiudere il gruppo Facebook che avevamo aperto per farci aiutare nelle ricerche di mio fratello» fa sapere Alessandra Masala. La giovane donna che al gemello Stefano era legata da un rapporto viscerale ha fortemente voluto il gruppo e in una maniera altrettanto perentoria ha deciso di chiuderlo per lanciare un messaggio. «Abbiamo sempre rispettato il ruolo di tutte le parti in causa e pur nel nostro dolore non abbiamo mai proferito una parola nei confronti dell’operato degli avvocati della difesa. Non vogliamo che questo strumento venga utilizzato per commenti che non condividiamo». Sull’episodio sono intervenuti, tramite l’avvocato Margherita Baragliu, anche i familiari di Gianluca Monni e la sua fidanzatina Eleonora Pala. «Nonostante il grande dolore che li divora ogni santo giorno hanno sempre avuto totale rispetto del difficilissimo lavoro degli avvocati in questo terribile processo. Quindi – fa sapere il legale –, piena solidarietà all’avvocato Doneddu non solo da parte mia ma anche di tutte le parti offese che rappresento». (g.f)
