La Nuova Sardegna

La testimone smentisce Pinna

«Non frequentavo Paolo e non mi ha mai chiesto di uscire con Stefano»

18 novembre 2017
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NUORO. Molta dell’attenzione del pubblico presente nel tribunale di Nuoro si è concentrata sulla testimonianza di una ragazza di Nule, all’epoca dei fatti minorenne.

Cinzia, la ragazza di cui si era invaghito Stefano, dopo aver pronunciato la formula di rito di fronte ai togati e alla giuria popolare della Corte d’assise, ha risposto senza tentennamenti. Pallida in volto ma precisa nei ricordi, ha ricostruito i suoi rapporti con lo scomparso e con Pinna. Con le sue risposte ha segnato un punto a favore della pubblica accusa contraddicendo la versione fornita da Pinna secondo la quale il giovane, condannato in primo grado a vent’anni per l’omicidio di Monni e per quello di Masala, chiamò Stefano perché aveva organizzato un incontro tra il giovane e la ragazza. «Conoscevo Stefano Masala e Paolo Pinna. Col primo avevo rapporti frequenti su un gruppo whatsapp. Questo anche se era timido e se quando mi vedeva in giro a malapena mi salutava. Col secondo ero stata insieme all’asilo e alle elementari ma non lo frequentavo», ha dichiarato la ragazza. Cinzia ha raccontato che Stefano abbandonava la sua timidezza a favore di una certa dose di intraprendenza solo sul telefonino.

«Mi ero accorta che si era invaghito di me e spesso chattavamo sul gruppo “Amici innamorati”. Qualche giorno prima della sua scomparsa mi chiese di uscire con lui, cosa che non accadde mai. Non accadde neanche il 7 maggio del 2015. Quella sera invece ricevetti uno strano messaggio da un numero che non conoscevo. Seppi il giorno dopo che era quello di Paolo Pinna. Ma nessuno mi chiese di uscire con Stefano, meno che mai Paolo».

Questo è il racconto della giovanissima donna, coinvolta suo malgrado in una storia più grande di lei. Che prosegue con la ricostruzione di quei momenti drammatici. Momenti vissuti la sera dopo, quando oramai si era sparsa la notizia della scomparsa di Stefano e la ragazza venne chiamata al telefono da Pinna che le diede appuntamento perché delle persone volevano vederla. Cinzia si recò con sua madre al bar Planet dove ad attenderla c’erano il ragazzo e i carabinieri che già indagavano sulla misteriosa scomparsa del giovane nulese. La versione di Pinna non ha convinto il tribunale dei minori e ora il confronto tra le due tesi contrapposte passerà al vaglio della Corte d’assise. (g.f)

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