La Nuova Sardegna

Gli universitari: borse di studio troppo basse

Gli universitari: borse di studio troppo basse

Nell’isola promossa una raccolta firme per chiedere l’adeguamento degli importi al resto d’Italia

20 novembre 2017
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SASSARI. Gli universitari sardi scendono in campo e lanciano la loro sfida: una petizione per chiedere l’aumento degli importi delle borse di studio, i più bassi d’Italia. «È uno scandalo – protestano gli studenti – Sono addirittura al di sotto dei minimi stabiliti dalla legge. Per non parlare del confronto, impietoso, con le borse di studio delle regioni più ricche come Lombardia e Veneto. I nostri colleghi dell’alta Italia percepiscono il triplo. Una vera e propria ingiustizia». Le borse di studio sono finanziate per il 60 per cento dallo Stato e per il restante 40% dalle Regioni. Ed è qui che entra in gioco la capacità finanziaria e il desiderio delle singole autorità regionali di aiutare i ragazzi a proseguire gli studi. «I nostri politici non hanno a cuore né il futuro di noi ragazzi né, evidentemente, quello della Sardegna. Se si vuole dare un futuro a questa terra, bisogna partire dall’istruzione. Bisogna dare a tutti i ragazzi che se lo meritano, e non hanno i mezzi, la possibilità di studiare. Il diritto allo studio è un diritto previsto dalla nostra Costituzione. Bisogna ricordarlo ai nostri politici».

La petizione. L’Unione degli universitari di Sassari ha lanciato da pochi giorni una petizione per chiedere «provvedimenti concreti per l’istruzione pubblica e il diritto allo studio nella nostra isola». In particolare gli universitari sardi, oltre a chiedere l’adeguamento degli importi ai minimi ministeriali, pretendono che le borse di studio vengano garantite a tutti gli idonei ponendo così fine allo scandalo degli «idonei non beneficiari», cioè studenti che per merito e reddito hanno diritto alla borsa ma non la ottengono per mancanza di fondi. «Gli importi delle borse di studio in Sardegna sono scandalosi. I fuori sede, ad esempio, ricevono 3.780 l’anno, mentre il minimo previsto dalla legge è di 5.200».

Gli studenti chiedono inoltre che venga allargata la platea dei beneficiari, oggi limitata a chi ha un reddito Isee fino a 20mila euro. «Chiediamo che la soglia venga innalzata a 23mila così come prevede il decreto del ministero dell’Università». Tra le richieste, anche la gratuità dei trasporti per gli studenti con un reddito Isee fino a 25mila euro e la costruzione di residenze universitarie anche nelle sedi decentrate di Nuoro, Oristano e Olbia. Quello degli alloggi, infatti, è un altro tasto dolente: nell’isola solo uno studente su tre riesce a trovare un posto nelle residenze universitarie. «Abbiamo deciso di lanciare questa petizione, che ha già raccolto 700 firme, per dare voce a noi studenti, alle nostre famiglie e a tutti coloro che hanno a cuore l’istruzione pubblica», sintetizza Antonio Pala, coordinatore dell’Udu di Sassari.

L’appello è rivolto alla Giunta e al Consiglio regionale. «Non vogliamo la luna, chiediamo solo che la Regione si adegui agli standard minimi previsti dal ministero. Ci auguriamo che nella Finanziaria 2018 ci siano le risposte alle nostre richieste». (g.z.)



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