La Nuova Sardegna

Feste e sagre tradizionali la Regione taglia i fondi

di Silvia Sanna
Feste e sagre tradizionali la Regione taglia i fondi

No al contributo per 70 appuntamenti: molti sono considerati inadeguati E c’è anche chi ha presentato due domande per la stessa manifestazione

21 novembre 2017
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SASSARI. Tra promossi e bocciati non c’è storia: i secondi superano nettamente i primi. Con improbabili possibilità di recupero, perché le motivazioni della commissione giudicatrice non sembrano nella maggior parte dei casi lasciare scampo. Il verdetto sui contributi agli eventi di grande interesse turistico (legge 7/55) crea un lungo elenco di scontenti: la Regione, assessorato al Turismo, non concederà la somma richiesta sulle manifestazioni organizzate nel 2017. Le motivazioni sono diverse, alcune banali e altre sorprendenti. In molti casi c’è da fare solo il mea culpa perché la richiesta è stata presentata in ritardo, oltre la scadenza stabilita del 9 agosto. In tanti altri però, il punteggio assegnato sulla base di diversi parametri è rimasto molto distante da quello minimo, perché evidentemente la manifestazione non è stata giudicata all’altezza e in linea con lo spirito della legge.

Gli esclusi. Sono 71 le richieste non accolte. In realtà 70, perché per un evento hanno presentato richiesta di contributo due aspiranti beneficiari. È questo è il motivo principale del mancato accoglimento. Si tratta dell’evento etno-musicale Voci di Maggio, che nell’ultima edizione si è svolto a Fordongianus il 27 e 28 maggio. Proprio il Comune ha presentato la domanda alla Regione, assessorato al Turismo, ma identica richiesta ha inoltrato l’associazione Istentales, creata dal gruppo musicale che ha inventato l’evento diversi anni fa. Due domande per un’unica manifestazione sono troppe, sottolinea la Commissione. Ma non c’è solo questo. Il punteggio complessivo ottenuto è insufficiente: appena 15 a fronte di 30, quello minimo richiesto. Ha esagerato, ma in un altro senso, il comune di Desulo: per la manifestazione autunnale La montagna produce ha chiesto un contributo superiore al massimo consentito (15mila euro). In questo caso resta da capire se sarà sufficiente ridurre l’importo per saltare dalla lista dei bocciati a quelli dei promossi. Situazione fotocopia ad Arzana: la 22esima edizione del Porcino d’oro è stata annullata per insufficienza di finanziamenti. All’appello manca anche la quota della Regione che ha respinto la richiesta perché la somma era superiore all’importo massimo assegnabile. Cioè i 15mila euro che uniti alla quota comunale non basterebbero, secondo la Proloco Siccaderba, per dare vita una manifestazione di qualità: secondo gli organizzatori per mettere in piedi un programma interessante di appuntamenti e fare fronte a tutte le spese servirebbero circa 60mila euro. Ha puntato troppo in alto anche il Comune di Nule per l’evento Idda ’e manos bonas: troppo alto il contributo richiesto per la rassegna dei saperi locali, come l’arte della tessitura. Diverse le motivazioni che hanno portato all’esclusione di altre manifestazioni molto conosciute e apprezzate: non hanno ottenuto un punteggio sufficiente né la Sagra della lumaca di Gesico né la Corsa all’anello di Osilo. Stessa sorte per il Figulinas festival – balli e canti tradizionali da tutto il mondo – che si ferma a quota 10 punti, e per Jerzu Wine & Music festival che arriva a 8 punti. Sono 17, ma non bastano comunque, quelli conquistati dall’associazione ippica orgolese per il Palio dell’Assunta. Mea culpa dovrà fare invece il Comune di Bonnanaro che per la Fiera delle Ciliegie ha presentato la domanda fuori tempo massimo. Richiesta in ritardo anche per il Golfo Aranci Music festival.

I ripescaggi. Per alcuni c’è ancora speranza: a fare la differenza è proprio la motivazione all’origine dell’esclusione. Tutti i bocciati potranno comunque presentare le eventuali controdeduzioni tramite pec (turismo@pec.regione.sardegna.it), con nuove richieste calibrate sui parametri del bando o integrando la documentazione carente. Il tempo a disposizione è scarso. Al massimo 10 giorni a partire dalla data della pubblicazione degli elenchi sul sito della Regione alla sezione “bandi e gare”: è l’ultima possibilità, chi fallisce non ne avrà un’altra.

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