La Nuova Sardegna

Gli studenti a lezione di integrazione

di Antonio Meloni
Gli studenti a lezione di integrazione

Fa tappa a Sassari il viaggio della Regione nelle scuole per sfatare falsi miti e bufale sugli stranieri

21 novembre 2017
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SASSARI. Sul tema dei migranti si può discutere per giorni, ma la svolta ci sarà solo con l’integrazione, quella vera, fatta di percorsi d’istruzione e di accoglienza, rispetto della dignità umana e pari opportunità. La Regione ci crede e dialoga con gli studenti partendo dalla comunicazione di base per sfatare i falsi miti e demolire le tante bufale che vanificano sul nascere qualunque iniziativa.

Dopo Quartu, Iglesias e Macomer, Sassari ha ospitato il quarto incontro del progetto “La Regione incontra le scuole” voluto dall’assessore agli Affari generali Filippo Spanu con il contributo delle amministrazioni locali e degli studenti al quinto anno delle superiori. Nell’aula magna del liceo Marconi Spanu ha fatto il punto con i ragazzi degli istituti alberghiero, agrario e professionale. Con loro, due giovani provenienti dal Mali: Bakari Coulibaly, 25 anni, prossimo alla laurea magistrale in pianificazione del paesaggio; e Mohamed Sisoko, 23, primo anno di cooperazione internazionale.

I due studenti, in Sardegna da diversi anni, hanno risposto volentieri alle tante domande rivolte dai colleghi delle superiori, aprendo un dibattito a più voci in cui non sono mancate le sorprese. A cominciare dalla demolizione dei luoghi comuni più beceri di cui si cibano i detrattori dell’accoglienza, quelli che vorrebbero erigere improbabili muri ormai bocciati dalla storia.

«Il falso mito più ricorrente – spiega Filippo Spanu – è il presunto furto del lavoro agli italiani di cui si può facilmente dimostrare l’assurdità se si pensa che in un centro come Iglesias, nelle tre strutture di accoglienza, lavorano 30 persone e 130 sono gli operatori impiegati nelle 12 strutture del Sassarese». Un altro tormentone è quello relativo ai numeri e qui va detto che la Sardegna, con i suoi 5.400 migranti, di cui 920 a Sassari, è al 2,7% del totale nazionale, ben al di sotto della reale capacità di accoglienza che, stando agli accordi, potrebbe arrivare al 3%, calcolato in base alla popolazione regionale. Certo, forse potrebbero essere distribuiti meglio, magari tenendo conto anche della morfologia socio-culturale dei quartieri in cui vengono ospitati. Ma non è un caso che l’incontro, il primo a Sassari, sia stato organizzato proprio l liceo scientifico Marconi, a ridosso del Latte dolce, distante una manciata di metri dall’edificio del Pime, teatro, nei giorni scorsi, di alcuni gravi episodi di intolleranza.

Altro elemento di discussione, il possesso del telefonino da parte degli stranieri: «Un mezzo di comunicazione – ha spiegato Coulibaly Bakari – che grazie anche ai social network ci permette di parlare facilmente con le nostre famiglie». Significativa, al riguardo, la testimonianza del sindaco Nicola Sanna che ha raccontato la sua storia di ex migrante quando in età scolare, in Germania, ha vissuto in prima persona la difficile esperienza della migrazione.

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