La Nuova Sardegna

Meridiana, la flotta crescerà a 40 aerei

Meridiana, la flotta crescerà a 40 aerei

Dai sindacati le prime indiscrezioni sul nuovo piano industriale della compagnia. Trattative per il nuovo contratto dei piloti

21 novembre 2017
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OLBIA. La nuova vita di Meridiana procede a passi veloci. Il Qatar ha fissato le prime tappe del nuovo corso. Entro metà dicembre Meridiana renderà noti il nome del nuovo amministratore delegato e il suo piano industriale frutto del matrimonio con Qatar Airways.

Il piano prevede anche l’incremento immediato degli aerei. Si parla di 40 velivoli, numero sufficiente per consentire il riassorbimento degli esuberi.

Le notizie filtrano da fonti sindacali secondo le quali la compagnia aerea sarebbe in procinto di fare il grande passo attraverso importanti investimenti sulla flotta. Stando a quanto trapela, il nuovo piano industriale di Meridiana prevede di riportare il numero degli aerei al periodo d'oro dell'azienda, ovvero 40 velivoli che dovrebbero consentire di riassorbire gran parte del personale in esubero licenziato il 26 giugno del 2016.

I prossimi passaggi dovrebbero essere la firma del nuovo contratto di settore, secondo il modello nazionale, per piloti e assistenti di volo, seguita dalla unificazione del Coa, il certificato di operatore aeronautico che attualmente è diviso fra quello di Airitaly e di Meridiana.

È in corso la trattativa per la definizione delle nuove condizioni contrattuali iniziata il 26 giugno del 2016 e poi interrotta in attesa della ufficializzazione dell'ingresso del Qatar nella compagine societaria. Il 15 e 16 novembre si sono svolti gli incontri con le sigle firmatarie dell'accordo quadro del 2016: Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Anpav e Anpac. Su questo fronte si registra la protesta delle tre sigle che non avevano voluto firmare. In un comunicato congiunto Usb, Apm e Cobas invitano l'azienda «ad includere i sindacati maggiormente rappresentativi di piloti e di assistenti di volo al tavolo delle attuali trattative». La compagnia fa sapere che ascolterà «come ha sempre fatto, anche le voci di Usb, Apm e Cobas ma le tre sigle non partecipano alle riunioni con i sindacati che hanno firmato l'accordo».

Mistero resta ancora su altri due aspetti. Il cambio del nome e il trasferimento della sede. I vertici della compagnia hanno assicurato che a Olbia resterà il cuore della compagnia. E lo hanno ribadito anche nel faccia a faccia dei giorni scorsi con la Regione.

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