La Nuova Sardegna

Nella Finanziaria 2018 “solo” 300 emendamenti

Nella Finanziaria 2018 “solo” 300 emendamenti

La volontà della giunta è approvare la manovra economica entro Natale Il centrosinistra chiede alcuni ritocchi sulla destinazione dei 7,7 miliardi

21 novembre 2017
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CAGLIARI. Più veloce di qualunque altra Finanziaria della storia, è stata presentata a ottobre e dovrebbe essere approvata prima di Natale, quella del 2018 potrebbe conquistare anche un altro record: il minor numero di emendamenti presentati. Se ogni anno, chiunque governi, le correzioni richieste o pretese superavano almeno quota 500, questa volta non dovrebbero essere più di 300. Il numero esatto non c’è ancora e si saprà soltanto oggi, quando gli uffici della commissione bilancio del Consiglio metteranno in ordine la montagna di fogli firmati e depositati dai vari gruppi. Stando a un primo censimento, la maggior parte – anche questa è una consuetudine – dovrebbe essere della minoranza di centrodestra. Quelli di maggioranza dovrebbero essere molti meno e comunque ancora da scrivere visto che il centrosinistra sarebbe ancora alla ricerca di «alcuni ritocchi importanti nell’assegnazione dei 7,7 miliardi di finanziamenti previsti dalla bozza presentata dall’assessore Raffaele Paci e approvata dalla giunta».

Sociale e lavoro. Su queste due voci il centrosinistra vorrebbe che i soldi in dotazione aumentassero. Articolo 1-Mdp lo ha dichiarato anche con largo anticipo: «Sul reddito di cittadinanza – ha detto di recente Luca Pizzuto – non ci possono essere tagli. Lo stanziamento deve aumentare, altrimenti io voterò contro». Anche la Cgil, che ha avviato delle consultazioni parallele con tutti i partiti, ha rilanciato sugli stessi temi: «Sono indispensabili 100 milioni destinati esclusivamente a un Piano straordinario per il lavoro di cui purtroppo non c’è ancora traccia». Poi c’è stata la richiesta del Consiglio delle autonomie, il Cal, che ha sollecitato «maggiori trasferimenti dalla Regione ai Comuni, perché sono i sindaci ad affrontare per primi il dramma della povertà e della disoccupazione soprattutto nelle zone interne». La sintesi su questi possibili aggiustamenti l’ha fatta Franco Sabatini, presidente della commissione bilancio. «Come maggioranza – ha detto – dobbiamo avere più coraggio per contrastare il dramma della povertà e sostenere la ripresa che comincia a esserci». Il suggerimento dovrebbe essere accolto dalla maggioranza e anche dalla giunta, ed è per questo che alcuni emendamenti devono essere ancora scritti.

La sanità. Si sa che la il sistema continuerà a essere la voce in uscita più pesante del bilancio con quasi 3,5 miliardi. Anche – se secondo la Regione – i «conti cominciano a essere migliori anche grazie all’Asl unica e le altre riforme». Ottimismo però contestato dai Riformatori in un recente convegno. Il deputato Pierpaolo Vargiu è stato perentorio: «Altro che rinascita, la sanità è sull’orlo del disastro dopo tutti i pasticci voluti dal centrosinistra». Concetto ribadito dall’ex consigliere regionale Franco Meloni: «L’Asl unica è stata una buona idea ma applicata male e senza che sia riuscita ancora a incidere sugli sprechi. La spesa di oltre 3 miliardi non è eccessiva, è eccessiva l’enfasi con cui la giunta ha annunciato tagli dai 300 ai 400 milioni senza poi riuscirci. Anzi, l’ha sottostimata fino a provocare voragini ormai difficili da ripianare». Più di una critica sulla sanità è arrivata anche dai banchi di maggioranza, con Augusto Cherchi, Partito dei sardi, che ha denunciato: «La garanzia dei livelli minimi di assistenza e le normali attività sono sempre più a rischio. Il mio è un grido d’allarme: vedo sempre più vicino il pericolo di un’interruzione del pubblico servizio. Un cambiamento di rotta non è solo necessario ma indispensabile».

I tempi. Stando alle previsioni, , la Finanziaria 2018 dovrebbe essere approvata dalla commissione bilancio entro la prima settimana di dicembre e poi entrare subito dopo in aula.



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