La Nuova Sardegna

Il medico nella bufera Si muove la Procura

di Giusy Ferreli
Il medico nella bufera Si muove la Procura

Tertenia, i carabinieri hanno acquisito le carte che riguardano la Puddu Oggi l’Ordine dei medici provinciale deciderà se prendere provvedimenti

22 novembre 2017
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TERTENIA. Ordine dei medici di Nuoro, Procura della Repubblica e Assl di Lanusei: la sorte professionale della dottoressa Alba Veronica Puddu, nell’occhio del ciclone per aver diagnosticato tumori inesistenti o aver assicurato guarigioni miracolose attraverso improbabili trattamenti con gli ultrasuoni, è ora nelle loro mani. Del resto il medico estetico di Tertenia da tempo era sotto osservazione.

Nel 2015 la dottoressa era finita sotto la lente d’ingrandimento dell’Ordine dei medici per altri comportamenti ritenuti inadeguati (e tuttora circondati dal riserbo legato ai provvedimenti disciplinari) ma nulla di lontanamente paragonabile alle accuse che le sono state mosse domenica scorsa.

Allora tutto si era risolto senza particolari ripercussioni per la professionista ogliastrina. Ma ora che il filmato della dottoressa, impegnata a dispensare singolari suggerimenti per la cura dei tumori ha fatto il giro del mondo, Maria Giobbe presidente dell’ordine dei medici di Nuoro Ogliastra ha deciso di correre ai ripari senza ulteriori indugi. E ha convocato, per oggi, una riunione del consiglio disciplinare. Il rappresentante dei camici nuoresi in carica dal luglio 2016, racconta come andarono le cose in quell’occasione.

«Nel 2015, quando ci arrivarono le prime segnalazioni, provvedemmo a interpellare la dottoressa Puddu per un contraddittorio». In quella sede il medico ogliastrino aveva rispedito al mittente tutte le contestazioni. «Sembrava che la faccenda si fosse risolta e, in ogni caso le accuse e le segnalzioni nulla avevano a che fare con quello che è accaduto dopo» spiega la dottoressa Giobbe. Il presidente esclude categoricamente la possibilità che l’organismo di categoria possa rilasciare alcun “certificato” in merito a nessuna attività. “Il fatto di essere iscritto all’ordine abilita alla professione medica non siamo certo noi a rilasciare attestati di benemerenza».

Ed ora cosa succederà? «Lo si vedrà nel corso della discussione che avverrà in seno all’inevitabile procedimento» spiega il presidente Giobbe che non esclude nessuno scenario anche dal punto di vista delle sanzioni. I medici, come tutti i professionisti iscritti ad un ordine rispondono disciplinarmente dei loro comportamenti e la massima sanzione per chi si macchia di comportamenti inconciliabili con la professione è la radiazione ovvero l’impossibilità di esercitare. «Ma questo sarà il consiglio disciplinare a deciderlo» osserva ancora Giobbe che conclude con un consiglio: «Quando si sta male, e ci si trova in una situazione di fragilità fisica ed emotiva ci si deve affidare alla medicina ufficiale. Noi siamo qui per garantire la salute del paziente, tutto il resto è vanagloria».

Sul fronte incandescente del caso Puddu si muove anche la Assl di Lanusei che l’ottobre scorso le aveva conferito l’incarico di guardia medica nel comune di Perdasdefogu. E che in due diverse occasioni aveva inviato circostanziate segnalazioni ai referenti dell’ordine. «Nel marzo 2015 sono pervenute alla direzione dell’allora Azienda sanitaria locale alcune segnalazioni formali su presunti comportamenti anomali del medico, all’epoca sostituto medico di medicina generale in un centro ogliastrino» fanno sapere dagli uffici di via Piscinas dove ha sede la Assl. Una seconda segnalazione, risalente a metà del 2017 faceva, invece, riferimento all’organizzazione del lavoro del medico nella sede della guardia medica di Tertenia, anche in quell’occasione volta vennero attivate le procedure previste che però finirono nella mera. Ed ora che ne sarà dell’incarico di guardia medica? In questo caso ogni decisione della direzione della Assl ogliastrina è subordinata alle valutazioni del consiglio disciplinare dei medici. E quindi solo in presenza di sanzioni gravi l’area socioassistenziale locale potrà mandar via la dottoressa Puddu che nel frattempo può continuare a svolgere il suo lavoro.

Terzo e ultimo fronte sul caso Puddu è quello delle indagini. Il putiferio scatenato dalle riprese televisive della donna che diagnosticava rapidamente patologie tumorali inesistenti e prometteva miracoli al malcapitato inviato Silvio Schembri non è sfuggito all’occhio vigile della Procura della Repubblica di Lanusei. Nelle scorse ore i carabinieri della stazione di Tertenia hanno acquisto tutti gli elementi di indagine che poi con confluiranno nel fascicolo destinato ad arrivare quanto prima nella scrivania del procuratore Biagio Mazzeo. L’ipotesi di reato deve essere ancora definita ma è chiaro che le testimonianze riportate nel corso del programma televisivo avranno il loro peso nel procedimento ormai imminente. A pesare sulla vicenda sono inoltre le innumerevoli testimonianze di ex pazienti della dottoressa Puddu. molti di loro ogliastrini tanti altri residenti in altre zone della Sardegna che, piano piano, stanno raccontando gli aspetti più controversi di una vicenda dai contorni incredibili. E che non risparmiano accuse durissima all’indirizzo di chi avrebbe promesso miracoli irrealizzabili a persone in grande difficoltà. Come andrà a finire questa storia è difficile da prevedere. Ciò che rimane è l’indignazione per le aspettative tradite di tante persone disperate che credevano di aver trovato nella dottoressa Puddu le risposte alle loro sofferenze.

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