La Nuova Sardegna

Roghi quasi raddoppiati ma meno ettari bruciati

Roghi quasi raddoppiati ma meno ettari bruciati

Nel 2016 sono stati 2.600, quest’anno più di 3.700 ma con danni inferiori La metà sono ritenuti dolosi: il Corpo forestale annuncia arresti imminenti

23 novembre 2017
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CAGLIARI. Se a tracciare l’identikit del piromane fossero le cronache di quest’estate, si scoprirebbe, con sconcerto, che non ha più di 16 anni e ad agosto appiccava il fuoco perché s’annoiava. Ebbene sì, per ora gli unici incendiari finiti in manette sono solo tre ragazzini di Domunovas. Arrestati ad agosto, di recente sono stati assegnati al «servizio sociale in prova» perché si redimano. Come? Ufficialmente non si sa, ma la pena giusta potrebbe essere questa: piantare un’infinità di alberelli, per far rinascere l’incenerita foresta di Narboni. Però dal bilancio dell’ultima campagna antincendi salta fuori anche questo: almeno un’altra ventina di piromani sono riusciti a farla franca. Il calcolo è presto fatto: da giugno a novembre oltre la metà degli incendi sono stati dolosi e ancora impuniti. «Diverse indagini sono in corso – ha detto Gavino Diana, comandante del Corpo forestale – e più di un sospetto l’abbiamo identificato. Anche se spesso la nostra lotta è impari: appiccare un incendio purtroppo è estremamente facile, trovare le prove che inchiodino i responsabili molto più difficile». Comunque in ogni processo che sarà celebrato «la Regione si costituirà parte civile», ha aggiunto l’assessore all’ambiente Donatella Spano.

Il bilancio. È cominciata così la conta dell’ultima campagna antincendi. Nonostante i piromani, la siccità, i 40 gradi all’ombra e nonostante sia aumentato il numero degli incendi (2.672 nel 2016, 3.746 quest’anno, più 40 per cento), sono diminuiti gli ettari percorsi dal fuoco: da 15.099 a 13.445, l’11 per cento in meno. «Vuol dire – ha sottolineato l’assessore – che la catena di comando ha funzionato con tempestività e gli interventi immediati sono riusciti a contenere i danni». Anche se c’è un nuovo fenomeno preoccupante: gran parte degli incendi sono sempre più intorno alle città, Cagliari e Sassari in particolare, e quindi hanno ben poco a che fare col rituale delle campagne. «È un nuovo allarme e va tenuto sotto controllo con molta attenzione – ha detto il governatore Francesco Pigliaru – perché potremmo scoprire che a monte ci potrebbero essere solo questi moventi: vandalismo e mancato rispetto del bene comune. Dobbiamo insistere, a questo punto, con la prevenzione anche nelle scuole, per far passare il concetto che l’ambiente va rispettato e difeso».

I grandi incendi. In estate sono stati sette e tutti dolosi. Da quello durato quattro giorni, a luglio, fra Gonnosfanadiga e Arbus con 2mila ettari devastati e lo sgombero di diverse case. Poi, sempre a luglio, Alà dei Sardi, 1.700 ettari, Villagrande Strisali, 520, Budoni, 400, Macomer, 313, Iglesias, 255, e Irgoli, 211. Con un effetto da far spavento: oltre 5mila ettari di bosco distrutto. Graziano Nudda per la Protezione civile regionale e Antonio Casula, direttore di Forestas, hanno commentato: «L’esercito che abbiamo messo in campo anche quest’anno è stato imponente: oltre 10mila uomini, compresi 2.500 volontari, più i vigili del fuoco. Certo, potremmo aumentarli ancora, ma se non cambia la cultura, per noi è e sarà impossibile controllare ogni metro del territorio. Dobbiamo contare sempre più sulla prevenzione, il senso civico e la collaborazione della gente».

Effetto turbina. Se quest’anno la novità è stato l’utilizzo a pieno regime dell’elicottero Super Puma, equipaggiato con squadre di pronto intervento e che è stato impegnato per quasi 100 ore, nel 2018 la novità sarà una maxi turbina, già sperimentata quest’estate, capace di scaricare sul fuoco 4.500 litri d’acqua. Per le statistiche: gli 11 elicotteri leggeri noleggiati dalla Regione, costo medio 5 milioni a stagione, sono stati impiegati 378 volte e hanno volato 1.406 ore. I Canadair della Protezione civile nazionale – che tra l’altro ha definito un’eccellenza il sistema antincendi della Sardegna – hanno effettuato 2.122 lanci e scaricato 12mila metri cubi di bombe d’acqua.

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