La Nuova Sardegna

«Basta, fermiamo questa follia omicida»

di Giusy Ferreli
«Basta, fermiamo questa follia omicida»

Villagrande, l’omelia del parroco all’addio al 39enne ucciso: in chiesa anche il socio ferito nell’agguato. Oggi una fiaccolata

25 novembre 2017
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VILLAGRANDE. «Se la vita ha ancora un valore e una dignità, oggi noi tutti siamo non solo dispiaciuti ma anche tristi e angosciati».

La chiesa di San Gabriele Arcangelo di Villagrande è gremita di gente addolorata e attonita quando il parroco, don Ernest Beroby, legge il breve, emozionante messaggio del vescovo di Lanusei Antonello Mura. L’ultimo saluto a Fabio Longoni, l’allevatore di 39 anni ucciso in un agguato nelle campagne di Santa Lucia mercoledì scorso, trasuda amarezza e sconforto.

Il sacerdote si è rivolto ai familiari del giovane, alla moglie Silvia, agli anziani genitori Vincenzo e Amalia, alle sorelle e ai fratelli che hanno accompagnato il feretro coperto di fiori. «Nessuno ha il potere di privare della vita un’altra persona, ha solo il dovere di custodirla. Una follia omicida così brutale, irrazionale e disumana – ha detto il sacerdote dall’altare – lascia l’intera comunità attonita e sconvolta. Invita alla preghiera, l’unico barlume di speranza in questi momenti di lutto e dolore». Ed arriva anche il momento del ricordo, a lenire l’angoscia per un gesto di cui nessuno riesce a capacitarsi. «La vita di Fabio, così brutalmente strappata dai nostri affetti e anche ai suoi sogni, non è perduta. Il suo sorriso non si è spento» ha ripetuto don Beroby invitando alla speranza. Il sacerdote, arrivato a Villagrande pochi anni fa per guidare una comunità già dilaniata da gravi fatti di sangue, mai e poi mai avrebbe immaginato di celebrare le esequie del giovane stimato e benvoluto da tutti. Quella speranza che è stata tragicamente infranta da una fucilata e che è scomparsa dagli occhi dei familiari più stretti e della comunità.

Il momento più toccante del rito funebre, la lettera dei “fedales” di Fabio, la leva del 1978, che il prossimo anno è chiamata ad organizzare la festa del Sacro Cuore. Ricorrenza sentita da tutta la comunità alla quale Fabio non potrà partecipare. Al mesto corteo funebre, partito dalla camera mortuaria dell’ospedale di Lanusei e arrivato nella chiesa del paese alle 15, 30, ha partecipato anche Daniele Angelo Conigiu. Il socio di Fabio rimasto ferito lievemente ad un polpaccio nell’agguato è arrivato in chiesa con le stampelle dopo essere stato dimesso dall’ospedale. Ma la solidarietà nei confronti dei familiari avrà una manifestazione tangibile.

Questa sera il paese sarà illuminato da centinaia di fiaccole che risplenderanno in memoria dell’allevatore. A farsi promotori dell’iniziativa, che ha il duplice scopo di condanna nei confronti del gesto e di vicinanza alla famiglia, ancora i “fedales” in collaborazione con la Pro loco e l’amministrazione comunale. La partenza è prevista alle 20 dalla piazza della chiesa e si snoderà lungo le vie del centro abitato.

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