La Nuova Sardegna

L’isola in piazza per la giornata contro la violenza sulle donne

L’isola in piazza per la giornata contro la violenza sulle donne

Stop ai femminicidi: sei vittime nel 2017, quasi tutti i delitti in ambito familiare. Flash mob, dibattiti e l’appello: «Denunciate chi vi picchia»

25 novembre 2017
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SASSARI. Scarpette e drappi rossi, convegni, dibattiti nelle scuole, flash mob. La Sardegna si mobilita nella giornata del 25 novembre, dedicata alla battaglia contro la violenza sulle donne. Due obiettivi: ricordare le vittime e insegnare ai più giovani che le donne non si toccano, che la violenza è un male da cacciare con tutte le forze. Il 25 novembre per la Sardegna è una data triste, perché la giornata contro la violenza sulle donne riporta alla mente le tante vittime di femminicidi.

Numeri allarmanti. Una ferita che sanguina, che si riapre dopo ogni episodio, ogni denuncia. I dati sono allarmanti. Nel 2017 sono state uccise 6 donne, 2 in più del 2016 e 3 in più rispetto al 2015 e al 2014. Quasi tutti i delitti sono avvenuti in ambito familiare, le vittime sono cadute per mano di mariti, ex mariti, fidanzati, amanti o uomini respinti. A consolare, in parte, è il fatto che sempre più donne decidono di denunciare: +33% dal 2011 al 2016, in molti casi chiedere aiuto significa salvarsi la vita.

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Il 2016 si era chiuso con il brutale femminicidio di Anna Doppiu, la donna sassarese uccisa dal marito Nicola Amadu: lei voleva lasciarlo, aveva iniziato le pratiche per la separazione, lui non poteva accettare di vivere lontano da lei, la madre dei suoi quattro figli. Per questo l’aveva uccisa. Qualche giorno fa l’uxoricida è stato condannato a 30 anni di carcere.

I femminicidi nell'isola. L’ultimo episodio del 2017 risale invece al 28 settembre: a Domusnovas Giulia Lai è stata uccisa dal marito Bernardino Aisoni, di 81. L’uomo l’ha spinta giù dalle scale e poi l’ha colpita più volte con un martello. È stata uccisa a coltellate invece Erika Preti, 28enne di Biella che a giugno stava trascorrendo qualche mese di vacanza a San Teodoro con il fidanzato Dimitri Fricano. Un mese dopo il giovane ha confessato il delitto. Nessun amore non corrisposto ma solo una rapina all’origine della tragedia di maggio a Budoni: una commerciante cinese madre di due bambini massacrata da Simone Delussu, 19enne di origini sarde.

È un amore malato invece quello che ha portato alla morte Federica Madau, 31 anni, uccisa a Iglesias nel mese di marzo dal marito da cui si stava separando: si è accanito su di lei con un coltello dopo avere chiuso le due bambine, le loro figlie, nella stanza accanto. Oggi ci sarà un pensiero per tutte le vittime e un incoraggiamento per chi ha paura: “Non siete sole, chiedete aiuto”.

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Le iniziative. A Sassari ieri mattina esposto a Palazzo ducale un drappo rosso contro i femminicidi. Un esempio che sarà seguito oggi anche nel palazzo della Provincia, Università, fondazione di Sardegna, musei, sede di Cgil e alcune associazione. Molti i privati e le attività commerciali che faranno altrettanto. In piazza Santa Caterina alle 19 il flash mob "#lunicosegnochevoglio è quello di un bacio". A Nuoro alle 18 flash mob in via Lamarmora e lezioni di yoga il cui ricavato andrà a Onda Rosa. Convegno a Lanusei e iniziativa anche a Macomer. Diversi gli appuntamenti a Oristano: di mattina alle 10 appuntamento in piazza Eleonora mentre alle 17 è previsto un convegno in aula consiliare. Convegno a Olbia organizzato da Soroptimist: appuntamento a Stage one studios di via Gabriele D'Annunzio 1 dalle 17,30. A Cagliari, infine, in piazza Garibaldi, alle 16 "Zapatos rojos", progetto d’arte pubblica dell'artista messicana Elina Chauvet contro il femminicidio e la violenza sulla donne. Alla Vetreria di Pirri prosegue oggi (ore 21) e domani (18) lo spettacolo Raptus che domani sarà seguito da un dibattito sulle tematiche di genere a cura dell'Associazione Giulia.

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