La Nuova Sardegna

Cisl, “pacchetto previdenza” per le pensioni

Cisl, “pacchetto previdenza” per le pensioni

Il segretario regionale Ganga: «Un varco nella legge Fornero, abbiamo salvato le categorie a rischio»

30 novembre 2017
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CAGLIARI. Non è stato abbattuto, ma almeno «abbiamo aperto un varco in quel muro che era la Legge Fornero». Con questa frase ad effetto, il segretario regionale della Cisl, Ignazio Ganga, ha spiegato perché «il nostro sindacato ha fatto bene a firmare l’accordo con il governo sul pacchetto previdenza». È quello che solleva l’età pensionabile a 67 anni, ma mette anche al sicuro quindici categorie di lavori usuranti. Poi «fa un bel po’ di giustizia sociale, e infine «prevede un importante intervento sul blocco pensioni, con sette miliardi spalmati in tre anni e altri 300 milioni a favore di imprese, giovani e Mezzogiorno». Proprio questo filotto di «ottime cose» ha convinto la Cisl a dire sì, anche la Uil ha firmato. La Cgil no, e sabato scenderà in piazza, a Cagliari, contro «il tradimento da parte del governo». Senza mai nominare chi si oppone all’accordo, Ignazio Ganga – davanti a una sala affollata di delegati e pensionati – ha ribadito: «Siamo riusciti finalmente a toccare quello che sembrava intoccabile e a uscire, con successo, da quel percorso di guerra che è diventata la gestione della previdenza». È stato il segretario nazionale Andrea Cuccello a spiegare nel dettaglio quali saranno i benefici anche per i quasi 600mila pensionati sardi: «Le regole da oggi saranno più chiare per tutti e il negoziato col governo andrà avanti soprattutto per quanto riguarda il futuro dei giovani su cui non devono esserci speculazioni come qualcuno fa. Noi, con la firma, abbiamo difeso al massimo i diritti di chi deve andare in pensione e dato una speranza in più a quanti sono alla ricerca di un lavoro». Secondo Cuccello, il prossimo passaggio dovrà essere puntare al sostegno delle famiglie: «Dobbiamo realizzare le condizioni perché le donne non debbano rinunciare a un loro doppio diritto: lavorare e mettere al mondo figli. Questo chiederemo ancora al governo». C’è stato, nell’intervento del segretario Ganga, anche un passaggio sulla Finanziaria regionale e, ancora una volta, sono saltate fuori le differenze con la Cgil. «Noi non sollecitiamo – ha detto – misure straordinarie a favore dell’occupazione, ma un utilizzo più efficace di quelle che esistono». Meno burocrazia e maggiore velocità nella spesa, è stato l’appello rivolto ancora una volta alla Regione e al Consiglio regionale, «perché le risorse finanziarie ci sono e sono tante, per questo dobbiamo puntare a ottenere non promesse che restano tali o false illusioni, ma lavoro vero e immediato. Noi abbiamo scritto tutto questo e consegnato alla giunta Pigliaru in tempi non sospetti. Ora chiediamo che questi interventi siano messi in pratica senza inseguire spot mediatici». La differenza con la Cgil è quindi non solo nazionale ma anche regionale, e bisognerà vedere quale sarà la replica di un sindacato che oggi è atteso da un appuntamento importante: il confronto con l’assessore al bilancio Raffaele Paci e col presidente della commissione bilancio del Consiglio, Frano Sabatini, proprio sul Piano straordinario per il lavoro. Quello che invece, secondo la Cisl dev’essere «ordinario e per esserlo basta spendere bene i soldi che la Sardegna ha». (ua)

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