La Nuova Sardegna

A Pratosardo un reggimento della “Sassari”

A Pratosardo un reggimento della “Sassari”

Secondo l’intesa sulle Servitù nella caserma verrebbe trasferito il nucleo trasmissioni della Brigata  

01 dicembre 2017
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CAGLIARI. L’accordo ancora da firmare sulle servitù militari prevede anche l’apertura della caserma di Pratosardo. Pronta da mesi, sembrava destinata a diventare un villaggio fantasma e inutilizzato, nonostante le proteste del comune di Nuoro. Il pericolo dovrebbe essere scampato: nella bozza del protocollo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha ottenuto un impegno formale dell’Esercito. La caserma aprirà all’inizio del prossimo anno. Lo Stato maggiore avrebbe deciso di trasferirci un reggimento della Brigata Sassari, pare il “nucleo trasmissioni”. Era l’ipotesi iniziale, ma finita più o meno dimenticata, o comunque – stando alle ultime ricostruzioni – il futuro della caserma era legato all’esito delle trattative sul pacchetto delle servitù militari rivedute e corrette, così è stato. Pro e contro. Al di là delle varie clausole previste dall’accordo, a cominciare dalla restituzione e la riapertura di alcune spiagge a Teulada e Capo Frasca, i commenti sulla bozza sono stati diversi. Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei sardi, ha detto: «La prudenza, per non dire la diffidenza, è d’obbligo quando dall’altra parte del tavolo siedono le Forze armate e il governo italiano. Solo con il testo definitivo, potremmo dire se è un buon accordo. Lo ribadisco ancora: le servitù militari sono un tema che scuote diverse sensibilità politiche. Per questo l’attenzione di un partito indipendentista, come lo è il Pds, sarà massima». Per il deputato Roberto Capelli, Campo progressista, «è un accordo che arriva in ritardo – ha dichiarato all’Agenzia Dire – ma meglio tardi che mai. Comunque è un passo in avanti, come lo è soprattutto il risultato ottenuto dai parlamentari sardi perché i controlli sull’ambiente e la sicurezza nei poligoni siano eseguiti da organismi indipendenti». Il lavoro di squadra, in Parlamento, è stato decisivo anche per Giuseppe Luigi Cucca, senatore e segretario regionale del Pd. «C’è la possibilità – ha annunciato – che l’accordo possa essere firmato prima di Natale e speriamo che lo sia. Siamo di fronte a una piccola rivoluzione condivisa e voluta dalla ministra Roberta Pinotti». È opposto invece e non poteva essere diversamente il commento del deputato Mauro Pili di Unidos: «Pigliaru proclama la restituzione di qualche spiaggia, magari senza bonifiche e annuncia anche una fantomatica riduzione dei poligoni – è la denuncia – In realtà nemmeno una settimana fa i generali, su mandato del ministro della difesa, hanno affermato che continueranno ad approvare il calendario delle esercitazioni anche senza il parere del Comitato misto paritetico, il Comipa. Ritorniamo quindi con i piedi per terra e diciamo la verità: i militari restituiranno ai sardi solo qualche fazzoletto di terra e continueranno a non voler essere controllati». Per il parlamentare Roberto Cotti del Movimento Cinque stelle: «Più che alle promesse sbandierate, bisognerà verificare con attenzione, parola per parola, i contenuti dell’annunciato accordo di “ottimizzazione delle servitù militari in Sardegna”. Già il termine “ottimizzazione” non fa presagire nulla di buono, semmai una presa per i fondelli, perché i sardi si aspettavano ben altro».

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