«Si lavora contro i vincoli della burocrazia»
«La situazione della Sassari-Olbia è una delle tante varianti italiane del modello Salerno-Reggio Calabria. È il sistema paese che deve cambiare». Il sindaco di Sassari Nicola Sanna (nella foto di...
03 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA
«La situazione della Sassari-Olbia è una delle tante varianti italiane del modello Salerno-Reggio Calabria. È il sistema paese che deve cambiare». Il sindaco di Sassari Nicola Sanna (nella foto di Ivan Nuvoli) paragona la quattro corsie del Nord Sardegna alla regina delle incompiute italiana, il tratto di autostrada tra Campania e Calabria iniziato nel 1934 e concluso solo l’anno scorso. Dopo ottantadue anni di cantieri infiniti, scandali e soprattutto croci sulla strada. Ma sulla Sassari Olbia Nicola Sanna si mostra più ottimista. O comunque riconosce l’impegno delle istituzioni per portare a termine la quattro corsie. «Dobbiamo riconoscere che la Regione Sardegna e il Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio stanno combattendo una strenua battaglia contro le burocrazie inefficienti», afferma il primo cittadino, che però sottolinea come «i procedimenti giudiziari, pur facendo il loro doveroso corso, risultano oltremodo lunghi e affogati di continui ricorsi e litigiosità tra le imprese». Per Sanna, però, i paletti economici nazionali rischiano di far ritardare ulteriormente i lavori, che, inizialmente dovevano essere terminati nel 2015, ma che ora sono stati posticipati al 2019. «Il Governo centrale, poi, con i suoi vincoli di finanza pubblica rallenta le liquidazioni dello stato di avanzamento dei lavori, mettendo così in difficoltà decine di imprese sane – spiega Nicola Sanna –. Penso a quelle tante imprese sarde che sono subappaltatrici e che hanno anticipato dai propri bilanci somme ingenti per eseguire i lavori e ancora devono ricevere il dovuto da quelle ormai decotte o fallite. Occorre un cambiamento generale – è l’appello del primo cittadino di Sassari – che richiami tutti al senso di responsabilità, alla necessità di assumere una decisione senza delegare. Uscire dalla palude dell'inefficienza è un imperativo per tutto il Paese».
