La Nuova Sardegna

Trionfo dei nazionalisti alle elezioni della Corsica

Gilles Simeoni
Gilles Simeoni

Talamoni e Simeoni sbaragliano il campo con oltre il 45 per cento al primo turno e sembrano non aver ostacoli al ballottaggio

04 dicembre 2017
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AJACCIO. «Parigi dovrà tenere conto dei risultati delle elezioni» territoriali in Corsica, che rappresentano un «messaggio al continente»: lo ha detto il nazionalista corso, Jean-Guy Talamoni, commentando ai microfoni di radio France Inter il risultato elettorale di ieri 3 novembre.

Tra le richieste rivolte allo Stato centrale, il riconoscimento dell'ufficialità della lingua corsa, una legge contro le 'privazionì immobiliari, e un'amnistia per i 'prigionieri politicì corsi. «Chiediamo allo Stato di rompere con la politica dell' indifferenza, con la negazione della democrazia», ha detto Talamoni, garantendo tuttavia che non ci sarà nessun processo di indipendenza per almeno i prossimi dieci anni, anche sei «i corsi si considerano come nazione» .

Da parte sua, l'alleato nazionalista nel voto di ieri, Gilles Simeoni, ha dichiarato che se «la Costituzione non rappresenta un popolo spetta alla Costituzione evolvere non al popolo scomparire». Simeoni è tuttavia tornato a garantire che la Corsica ha abbandonato ogni forma di lotta armata per raggiungere i suoi obiettivi. Ieri, nel primo turno delle elezioni territoriali, la lista Pé a Corsica è arrivata ampiamente in testa con 45,36% delle preferenze nonostante un alto livello di astenuti.

Dunque la lista unitaria «Un paese da fà» vince nettamente il primo turno con  un risultato che è di 20 punti maggiore rispetto a quello del 2015. I nazionalisti non sembrano quindi avere ostacoli per il ballottaggio di domenica prossima, al quale dovrebbero poter partecipare altre tre liste: la destra di Jean-Martin Mondoloni, non riconosciuta a livello nazionale dai Republicains, che si piazza seconda con poco meno del 15% e sorpassa quella «ufficiale» di Valerie Bozzi, che aveva il sostegno dell'opposizione di destra nel Paese, ferma all'11,7%.

A sorpresa, finisce soltanto quarta la lista di Jean-Charles Orsucci, vicina ai macroniani de La République en Marche, con un risultato di poco inferiore alla seconda lista di destra. Raccoglie soltanto il 6,5% dei suffragi, invece, il partito indipendentista di Paul-Félix Benedetti (separatisti non affiliati alla coalizione autonomista), che sarebbero dunque eliminati. A meno che - data la forte connotazione di sinistra dei loro leader - non decidano in settimana di allearsi agli «Insoumis» di Jacques Casamarta, anch'essi vicini al 6%. Finisce eliminata, infine, la lista Front National, l'estrema destra rappresentata nell'isola da Charles Giacomi, che ottiene poco più del 3,1%.

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