La Nuova Sardegna

Più trasparenza in Costa Smeralda: vietati gli appalti ai parenti

di Serena Lullia
Più trasparenza in Costa Smeralda: vietati gli appalti ai parenti

La Smeralda holding si affida a un bando: ammesse solo imprese galluresi No a legami familiari tra il personale e i dipendenti della Sardegna resorts

07 dicembre 2017
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PORTO CERVO. Stop alla parentopoli del cemento smeraldo. Il Qatar detta le nuove regole per fare lavori negli hotel a cinque stelle di sua proprietà. Ammesse solo imprese galluresi. E il personale non dovrà avere gradi di parentela fino al secondo grado con i dipendenti della Sardegna Resorts, la società che cura gli interessi immobiliari dell’emirato.

Bando suspense. Che non fosse la solita gara d’appalto si era capito subito. Prima la suspense con l’annuncio sul giornale della pubblicazione di un bando come un ente pubblico. Poi il rinvio al sito della Smeralda holding per i dettagli. Infine il bando dettagliatissimo per realizzare dei lavori di manutenzione straordinaria all’hotel Cala di Volpe, la perla dei quattro alberghi di lusso di proprietà del Qatar.

Prima volta. Il bando per il Cala di Volpe rappresenta una novità assoluta. Mai fino a oggi il lifting di uno storico albergo smeraldo era stato affidato a una impresa con una così puntuale selezione. In passato proprio i lavori di ampliamento degli hotel per milioni di euro avevano seguito una procedura contorta e placcata di polemiche. Per il restyling del Cala di Volpe da 76mila euro c’è un bando, regole chiare anche se in alcuni casi quasi scontate, una procedura di gara trasparente.

I lavori. L’appalto, vestito di severità da ente pubblico, in realtà ha come committente un privato, la Sardegna Resorts. Le opere non sono poi nulla di straordinario. La demolizione dei controsoffitti nei corridoi dei piani camere al piano terra, primo, secondo e terzo.

I tempi. I tempi sono ristrettissimi per presentare la propria candidatura. Un solo giorno per mandare le adesioni. L’11 dicembre il termine ultimo per inviare via Pec le offerte economiche e la documentazione di gara. Serrato anche il ritmo del cronoprogramma del cantiere. Allestimento previsto per il 12 dicembre; demolizione controsoffitti dal 13 al 28 dicembre; rimozione e smaltimento dei rifiuti tra il 20 e il 27; tra il 28 e il 29 pulizia e ripristino dell’area.

Cemento della discordia. Quando la Costa Smeralda era nel portafoglio del tycoon californiano Tom Barrack i nuovi appalti mobilitarono politica, sindacati, associazioni di categoria. Allora la Sardegna Resorts aveva ottenuto dalla Regione il via libera ad ampliare del 25% gli alberghi. Metri cubi trasformati in suite super lusso al Pitrizza e al Romazzino. Decine di milioni di euro che in tempi di crisi del blocchetto avevano un sapore più che appetitoso. Le piccole imprese si erano messe insieme all’interno di una associazione, l’Irca, soggetto giuridico chiamato a fare da mediatore tra le piccole aziende e il committente. Una unione nata per compensare la debolezza delle micro-imprese destinate a essere schiacciate dalle grandi. Ma le polemiche avevano riguardato anche l’invito a presentare le offerte solo ad alcune aziende escludendone altre. Un sistema criticato inoltre perché al piano di ampliamento degli hotel era allegato un accordo di programma molto chiaro. Tra i punti cardine la reale ricaduta economica sul territorio degli investimenti smeraldi a partire dalla partecipazione agli appalti delle imprese locali.

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