La Nuova Sardegna

Elezioni, Di Maio ha scelto Puddu coordinerà l’M5s

Elezioni, Di Maio ha scelto Puddu coordinerà l’M5s

Sarà il sindaco di Assemini il referente in Sardegna per le Parlamentarie Centrosinistra e centrodestra: coalizioni complicate. Lista sarda? È possibile

08 dicembre 2017
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CAGLIARI. Le elezioni politiche sono più vicine di quanto si pensi. O almeno è così per i partiti: prima di Natale, dovranno decidere chi saranno, a marzo, i candidati per la Camera e il Senato. Sono 25 i parlamentari che la Sardegna dovrà eleggere: 17 deputati e otto senatori.

Cinque stelle. Il Movimento di Bebbe Grillo s’è portato avanti col lavoro. Mario Puddu, sindaco di Assemini e portavoce, è stato nominato da Luigi Di Maio, candidato premier di M5s, referente della macchina pre elettorale in Sardegna. Sarà lui a coordinare il complesso meccanismo delle primarie sul web, conosciute come le Parlamentarie, con cui gli iscritti sceglieranno liste e nomi da presentare nei collegi uninominali, sei alla Camera e tre al Senato, e in quelli legati sistema proporzionale, due più uno. Puddu ha scritto su Facebook: «Noi ce la stiamo mettendo tutta per cambiare questo Paese, ma per farlo dobbiamo essere uniti».

Centrosinistra. La spaccatura nazionale dentro Campo progressista, Pisapia verso l’addio e Laura Boldrini in direzione Mdp, potrebbe complicare anche in Sardegna col Pd, per presentare candidati condivisi nei collegi uninominali. Il senatore uscente Luciano Uras ha scritto: «Dai compagni, ricevo messaggi preoccupati. Noi confermiamo la nostra grande stima in Giuliano Pisapia, e non smettiamo di confidare in un suo e nostro impegno a sostegno dei valori di solidarietà che condividiamo, e per l'unità del centrosinistra. Faremo ogni tentativo possibile per ricostruire l'unità dell'intero schieramento democratico avanzato». Intanto nel Pd è confermato che la segreteria nazionale deciderà i capolista nel proporzionale, due in Sardegna, e dovrà dare anche l’assenso sui candidati presentati dalla coalizione in quelli uninominali.

Centrodestra. Ci saranno o no le primarie? La segretaria di Fdi, Giorgia Meloni, ha detto che «sono una delle condizioni preliminari per l’alleanza con Forza Italia e Lega». Ma a Berlusconi le primarie non piacciono, perché gli toglierebbero il potere di scegliere i candidati non solo nel proporzionale, dove ciascun partito presenterà la propria lista, ma anche nel maggioritario, dove ci sarà un solo portabandiera per ogni alleanza. In Sardegna, invece, le primarie – soprattutto per i sei collegi della Camera – potrebbero trovare il sostegno di molti. Soprattutto per ridurre, in partenza, i molti appetiti elettorali. Oggi appare complicato per Forza Italia trovare un accordo sui nove nomi da condividere fra Camera e Senato con gli alleati sicuri: Fdi, Udc e Riformatori. A destra c’è ressa.

Lista sarda. L’ipotesi lanciata dal Partito dei sardi, nel congresso nazionale di Alghero, sembra prendere piede. Anche se il Psd’Az, sempre in trattativa con Sgarbi, non ha ancora sciolto la riserva, mentre il Polo dell’Autodeterminazione ha annunciato un’importante svolta politica (sarà un’alleanza?) per i prossimi giorni. (ua)

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