La Nuova Sardegna

Il sindaco: date un futuro all’ex ospedale militare

di Serena Lullia
Il sindaco: date un futuro all’ex ospedale militare

Luca Montella chiede alla Regione un intervento rapido per aprire la struttura: «È costata 100 milioni e non si può fare un hotel, meglio in centro riabilitativo»

09 dicembre 2017
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LA MADDALENA. Il peso della “burocrazia delle idee” sul futuro dell’ex ospedale militare. La riflessione della Regione dura da otto anni e due legislature di colore diverso. Da quando l’ente accettò di diventare proprietario dell’edificio militare restaurato e ampliato per diventare albergo. A oggi la destinazione urbanistica dei 18mila metri quadri con vista mare è demanio militare. Il Comune è pronto a cambiarla modificando lo strumento urbanistico, ma la Regione non ha ancora deciso cosa fare dell’immobile costato 100 milioni di euro e mai aperto. Per Cagliari il futuro dell’ex ospedale non è una partita da giocare in solitaria. È legata al destino degli altri beni ereditati dal G8. Ex arsenale, Punta Rossa. Per il sindaco Luca Montella la lunga attesa semplicemente certifica l’incapacità della politica regionale di trovare soluzioni in tempi rapidi. Il primo cittadino suggerisce di affidarsi a un manager esterno.

I dati oggettivi. Il punto di partenza è questo. C’è una struttura costata 100milioni di euro di soldi pubblici, mai aperta e per la quale la Regione sostiene i costi di manutenzione e sicurezza. Nessuna l’ha mai voluta per due motivi. La spesa per far andare una struttura così grande ha scoraggiato i potenziali investitori in visita all’ex ospedale militare già a metà percorso. Se non si decide cosa farci, un albergo, un centro di riabilitazione, un polo universitario, non si potrà mai andare alla ricerca di potenziali investitori.

Poche idee e confuse. Il sindaco Luca Montella mette in chiaro il ruolo del Comune sull’ex ospedale militare. Vicino allo zero. «La proprietà del bene è regionale – dice –. Noi, come abbiamo fatto più volte in questi due anni del mio mandato, abbiamo suggerito alla Regione delle opzioni credibili. Pensare a una struttura alberghiera di lusso non è realistico. Un 5 stelle senza piscina, senza spa, senza privacy non funzionerebbe. Potrebbe essere invece utilizzato come Centro di riabilitazione, in cui però la Regione dovrebbe fare la sua parte convenzionandolo e quindi investendo risorse. O ancora un polo-campus universitario internazionale. Come Comune dobbiamo solo modificare la destinazione urbanistica e siamo pronti a farlo subito. Ma non abbiamo alcuna indicazione al riguardo. È evidente che l’ex ospedale militare è argomento troppo complesso per la classe politica. Le opere ex G8 sono un pasticcio che parte da lontano, un’eredità troppo pesante. La Regione affidi le soluzione a un manager competente che individui in modo oggettivo come riconvertire la struttura. Ma lo faccia in tempi rapidi».

Tema complesso. «La complessità delle vicende legate alla gestione degli immobili del patrimonio regionale sull’arcipelago – sottolinea l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu – è ben chiara anche al Comune, peraltro coinvolto in alcune attività di bonifica. Su alcune partite molto è stato fatto, caserma Faravelli, case del quartiere Moneta, bandi Orizzonte Fari, Club Med, Porto Palma. Va detto che sono tante le partite aperte sull’arcipelago, perché tante sono le strutture da valorizzare oltre a quelle citate. Il problema è molto più ampio e richiede una valutazione complessiva di questi beni. Attribuire a tutti loro una finalità esclusivamente turistico-ricettiva rischierebbe di creare un’offerta superiore alla domanda e comunque con ricadute limitate alla sola stagione balneare. La Regione sta ragionando, in più tavoli tecnici aperti da mesi, su una strategia più ampia che contribuisca a rilanciare lo sviluppo economico della Maddalena valutando, anche con apposite manifestazioni di interesse rivolte al mercato, la migliore destinazione da assegnare ai beni. Insieme al Comune e a tutti gli enti che hanno voce in capitolo, dobbiamo cercare di raggiungere l’obiettivo finale in tempi brevi». (se.lu.)

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