La Nuova Sardegna

Elezioni in Corsica, trionfo dei nazionalisti: «Ora più autonomia»

Elezioni in Corsica, trionfo dei nazionalisti: «Ora più autonomia»

Ma la Catalogna è lontana e di indipendenza non si parla più

11 dicembre 2017
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PARIGI. Nasce la nuova Corsica: l'assemblea unica dell'isola - che la riforma ha previsto in funzione dal primo gennaio - è a stragrande maggioranza nazionalista. «È un grandissimo risultato, adesso vogliamo più autonomia», esultano Talamoni e Simeoni, alleati e al governo dal 2015. Per loro le ambizioni di una Corsica indipendente dalla Francia sono acqua passata, come gli attentati e gli uomini incappucciati: «Abbiamo bisogno di tutti - dicono - c'è un paese da costruire».

Il risultato del ballottaggio, secondo gli exit-poll, è del 56,9% per la coalizione nazionalista "Pé a Corsica", che aveva già trionfato al primo turno con il 45,36%. Sul sindaco di Bastia, Gilles Simeoni, e sull'ex combattente indipendentista Guy Talamoni, oggi presidente dell'Assemblea di Corsica, sono piovuti al secondo turno anche i voti che al primo aveva preso il partito dei 'durì, l'indipendentista 'U Rinnovù. Si sapeva che, dopo aver racimolato appena il 6,69% al primo turno non avrebbero fatto dichiarazioni di voto a favore dei moderati, ma Paul-Felix Benedetti, il loro leader e capolista, aveva esultato per il fatto che «dei nazionalisti» avessero «ottenuto la maggioranza assoluta».

Amplificato dal premio elettorale per questo scrutinio, che è avvenuto con il proporzionale, il successo dei nazionalisti è senza discussioni. Le altre liste rimaste in lizza - la destra regionalista di Jean-Martin Mondoloni, i Republicains di Valerie Bozzi e i macronisti de La Republique en Marche di Jean-Charles Orsucci - sono state surclassate e hanno finito la corsa con distacchi enormi (rispettivamente 16,55%, 13,3% e 13,3%). In termini di seggi, sul totale di 63, ai nazionalisti ne andrebbero ben 42, un risultato storico.

Se la Catalogna è lontana e di staccarsi dalla Francia non si parla più da tempo, la prospettiva del trionfo della coalizione "Pé a Corsica" è comunque ambiziosa e articolata fin dalla campagna elettorale su tre rivendicazioni: amnistia per i cosiddetti «prigionieri politici», lingua corsa con pari diritti del francese e varo dello status di residente corso, per far fronte all'invasione immobiliare sull'isola, stando a quanto proclamato durante i comizi. Dallo scrutinio di oggi nasce la nuova collettività territoriale unica - 63 consiglieri con mandato di 3 anni e mezzo, fino al 2021 - che prenderà il posto dei due consigli dipartimentali esistenti e della Regione

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