La Nuova Sardegna

Fi di nuovo compatta Cappellacci: mi candido

di Luca Rojch
Fi di nuovo compatta Cappellacci: mi candido

Gli azzurri hanno messo da parte le divisioni e puntano anche alla Regione Cicu: «Uniti sulle idee». Tedde: «Obiettivi, rinnovamento e competenza»

13 dicembre 2017
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il partito litigioso, polverizzato e in stato confusionario uscito dopo le Regionali non esiste più. Rincuorato dai sondaggi, dopato dalla discesa in campo del leader nazionale Silvio Berlusconi, Forza Italia si riscopre fortissimo. E unito. Le rivalità tra le diverse anime vengono sepolte sotto una doppia missione, riconquistare l’isola alle Politiche di marzo e riprendere la guida della Regione nel 2019. Una missione possibile. A vederla sotto il vento che tira in questi mesi gli Azzurri hanno numeri e consenso per sbancare le urne. Le parole di Settimo Nizzi, tutte tese all’unità, hanno trovato sostegno nelle dichiarazioni dei big di Forza Italia. Tutti fanno professione di umiltà. La frase è ciclostilata, ma efficace: «Pronto a mettermi a servizio del partito, ma è il presidente a decidere». Da leggere come voglio candidarmi, ma non lo dico. L’unico ad anticipare in modo esplicito il suo impegno in prima linea alle prossime politiche con una candidatura certa è il coordinatore Ugo Cappellacci. Che a dire il vero zaino in spalla ci lavora da oltre un anno.

«Lo stato di salute di Forza Italia mi sembra ottimo. Abbiamo iniziato un percorso da oltre un anno. C’è l’unità tra le varie anime del partito. La direzione regionale si è riunita più volte. C’è un’aria positiva, ma non dobbiamo cullarci su questo. Al contrario dobbiamo lavorare. L’esperienza di governo del centrosinistra a livello nazionale e regionale ha dimostrato la loro inadeguatezza». E alla domanda diretta su una sua possibile candidatura Cappellacci risponde: «Io sono a disposizione del partito e di Berlusconi, che mi ha chiesto di candidarmi. Lo faccio con piacere». Ma subito riindossa i panni del coordinatore regionale e spiega qual è l’identikit del candidato ideale. «Credo si debba generare una nuova classe dirigente. Ma questo è quasi scontato nel dna di un partito vivo. Servono volti nuovi. E aggiungo che ci sono molti giovani sindaci che sono capaci e su cui poter contare per Politiche e Regionali. Poi c’è il grande serbatoio dei consiglieri regionali. Giovani, validi e capaci». Nessuna paura dei 5 Stelle. «Credo siano l’espressione di un disagio, una forma di protesta. Noi dobbiamo essere capaci di riconquistare proprio queste persone che hanno perso interesse per la politica». E poi sul centrosinistra. «La colpa maggiore della giunta è nella subalternità al governo Renzi e alla sua segreteria. Si è visto più volte, come per esempio nella vertenza accantonamenti. Lo Stato ci doveva 3 miliardi, gli hanno chiesto 300 milioni, gliene hanno dato 15. Non devo aggiungere altro».

Anche un altro dei big, Salvatore Cicu, parla di momento determinante. «C’è una situazione di convergenza su una proposta e un’idea comune della Sardegna. Per esempio il tema dell’insularità, che a me sta a cuore, ma anche la continuità territoriale e la fiscalità di vantaggio. Lavoriamo per i sardi attorno al coordinatore Ugo Cappellacci. Il coinvolgimento per la ricerca dei candidati è totale e comune. E visto che si voterà il 4 marzo, le candidature vanno presentate entro il 27 gennaio. In altre parole le idee sono chiare. Sono fiducioso per un risultato positivo, ma lavoriamo senza sosta». Marco Tedde è uno dei nomi più gettonati tra i consiglieri per una candidatura alle Politiche. Lui resta cauto. «Non dipende da me, ma dal partito. Io sono a disposizione. Insieme valuteremo quali sono le figure più adatte per rappresentare Forza Italia. Per ora nessuno me lo ha proposto e io non l’ho mai chiesto. Noi abbiamo una platea di uomini e donne molto valida e molto ampia. A guidarci sarà la scelta della competenza e anche del radicamento del territorio dei candidati. Il partito vive una fase positiva, c’è una compattezza rinnovata e si lavora insieme sui temi che sono al centro del dibattito politico». Tra i nomi che sembrano certi per un posto nelle liste ci sono almeno altri due consiglieri regionali, il sindaco di Golfo Aranci Giuseppe Fasolino, e il capogruppo in Consiglio regionale Pietro Pittalis.

E il centrodestra lavora anche sulle alleanze. Non solo per queste Politiche, più o meno dietro l’angolo, ma anche per le Regionali, appuntamento a cui Forza Italia sembra puntare con assoluta determinazione.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative