La Nuova Sardegna

«Stop al monopolio dei mari»

Proposta di legge presentata dai deputati Mura e Sanna (Pd) ferma dal 2015

13 dicembre 2017
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SASSARI. Il calendario cammina veloce e il rischio è che si arrivi in fretta al 2020 con le regole di oggi. Quell’anno scadrà l’attuale continuità territoriale marittima, assegnata a Tirrenia nel 2012. In vista di quella data, un gruppo di deputati, due sardi in testa, si era messo al lavoro con largo anticipo e aveva redatto una proposta di legge che delinea le caratteristiche del prossimo bando della continuità. Il primo firmatario della proposta, che porta la data del 5 agosto 2015, la deputata Pd Romina Mura, componente della commissione Trasporti, a sottoscriverla il collega Francesco Sanna. Il documento, condiviso anche dai deputati Dem Marrocu, Cani, Pes e , Sanna (Giovanna), si è stoppato sul nascere. Dopo la relazione illustrativa, la proposta di legge non fece alcun passo vanti perché non fu inserita tra le priorità. «La certezza – dice il deputato Francesco Sanna – è che rimarrà in un cassetto sino alla fine di questa legislatura, poi è difficile prevedere che cosa accadrà». Ma nonostante i tempi ristretti, Sanna è fiducioso: «Spero che la situazione si possa sbloccare prima della scadenza della gara, perché sulla continuità servono nuove regole. E noi in quella proposta abbiamo messo in fila quelle che consideriamo più importanti». La prima: stop al monopolio. «La proposta prevede che il bando per le assegnazione delle rotte sia aperto a tutte le compagnie europee – spiega Sanna – e che ci siano diversi vettori a operare sulle rotte, sulla base di una valutazione che tenga conto del tipo di servizio che si vuole offrire». Significa che – come accade per la continuità territoriale aerea – dovrebbe essere assegnate le rotte e non l’intero servizio nel suo complesso. «Ma prima di pubblicare il bando deve essere fatta una analisi serissima sui flussi e sulle esigenze della Sardegna, sia per quanto riguarda il traffico merci sia il traffico passeggeri. Ricordo – sottolinea il deputato Pd – che nonostante da tempo ci sia stato il sorpasso da parte del trasporto aereo, il 40% dei viaggiatori continua a prediligere la nave per raggiungere la nostra isola. E si tratta nella maggior parte dei casi dei turisti o degli emigrati che tornano a casa per le vacanze con l’auto e la famiglia al seguito». A loro è necessario garantire tariffe accettabili, «sulla base di uno standard che non può essere messo in discussione da iniziative di tipo commerciale: la flessibilità è ben accetta ma entro un certo limite». Altro capitolo è quello dei soldi: gli attuali 73 milioni complessivi assegnati dallo Stato alla Tirrenia secondo i firmatari della proposta di legge dovrebbero essere riservati solo alla Sardegna: da questo deriva la richiesta di una maggiore dotazione finanziaria. E poi la questione, fondamentale, dei ruoli: basta alla Regione spettatrice, al contrario dovrà avere un ruolo da protagonista. Come? «Diventando capofila del procedimento nazionale di assegnazione», regista nella fase cruciale delle regole e dei diritti e doveri delle compagnie che si aggiudicheranno il servizio. L’importante, a poco più di due anni dalla scadenza, è fare in fretta. (si. sa.)



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