La Nuova Sardegna

Cresce il mercato ortofrutticolo dell’isola

Cresce il mercato ortofrutticolo dell’isola

Sestu, il bilancio dopo dieci anni: 800 soci agricoltori per un fatturato complessivo di 150 milioni

16 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Sono numeri in crescita quelli dei primi dieci anni di vita del Mercato Agroalimentare e ortofrutticolo della Sardegna, che oggi ha tracciato un bilancio della sua attività e presentando i progetti in corso e quelli di prossima attuazione. A illustrarli sono stati il direttore e presidente del Mercato, Giorgio Licheri e Giuseppe Concas, insieme all’assessore dell'Agricoltura Pier Luigi Caria.

Borsa merci, piattaforma logistica e anello della filiera ortofrutticola, difesa dei produttori locali e rilancio del sistema ortofrutticolo a livello nazionale, il Mercato agroalimentare e ortofrutticolo della Sardegna, che ha la sede a Sestu, in questi 10 anni ha svolto anche queste funzioni, con un occhio alle prossime iniziative tra cui la fibra ottica, nuova viabilità, accordo tra Ente gestore e costruttore del mercato, un servizio di certificazione della qualità dei prodotti, una nuova App per i consumatori.

Dal 2008 il fatturato del Mercato è cresciuto del 25% fino al 2016 e il fatturato complessivo è di circa 150 milioni di euro. Il 2017, in base alle prime stime, conferma i dati del 2016. Il numero di agricoltori che conferiscono merci è di circa 800; i clienti sono fidelizzati e su 1.100 con partita Iva, il 30% frequenta giornalmente il mercato, un altro 60% lo frequenta 2 o 3 volte la settimana. Il numero di accessi giornalieri è in media di 550 aziende provenienti da tutta la Sardegna. Spicca il dato dei prodotti locali che rappresentano il 40% delle merci commercializzate. «Questa percentuale, se si considera che sui primi 100 prodotti commercializzati in Sardegna si riesce a produrre solo 20 prodotti per motivi climatici o di costo, rende significativo il dato. In particolare, se presente, il prodotto locale spesso rappresenta il 100% dell’offerta di quel prodotto. Ciò avviene in modo particolare per pomodori, carciofi, finocchi, zucchine, melanzane, cetrioli, cavoli, lattughe, arance, clementine, meloni, angurie e in parte per le pesche e nettarine», ha spiegato il direttore del mercato, Giorgio Licheri che poi ha proposto una idea progettuale per il futuro: la nascita di un Parco agroalimentare delle eccellenze in Sardegna con baricentro il mercato di Sestu, seguendo il modello del parco Fico aperto di recente a Bologna: «Anche in Sardegna si potrebbe ragionare sulla realizzazione di un Parco Agroalimentare delle eccellenze isolane, in cui produrre, commercializzare, promuovere l’agroalimentare sardo, concentrando non solo i prodotti, ma anche i mestieri tipici si potrebbe riunire il meglio della cultura enogastronomica dell’isola e valorizzarla coinvolgendo i turisti, gli studenti e professionisti della ristorazione». «Per la Regione è importante tutta l’agricoltura e l’ortofrutta e la pesca ricoprono un ruolo fondamentale. Continueremo a supportare e stimolare questi comparti oltre che lavorare per accelerare le procedure burocratiche», ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative