La Nuova Sardegna

Piccoli paesi, le slot non spopolano

Piccoli paesi, le slot non spopolano

I casi di Onanì, Bidonì, Monteleone Rocca Doria: l’azzardo non abita in provincia

18 dicembre 2017
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SASSARI. Spesso il vizio del gioco è più diffuso nelle aree disagiate. L’associazione di idee è praticamente immediata perché quando i soldi sono pochi anche le speranze di riuscire ad emergere sembrando destinate a restare seminascoste dentro la gabbia della depressione. Meglio provare la sorte e scendere a patti con la dea dell’azzardo, piuttosto. Per fortuna, il rapporto tra redditi bessi e febbre del gioco non è un postulato. La conferma arriva da un paese del Nuorese che per anni è stato il primo nelle classifiche del reddito, ovviamente debitamente capovolte. I 391 abitanti di Onanì guadagnano meno che nel resto della Sardegna ma sono anche più attenti a non scialacquare i risparmi perché in uno dei paesi più poveri d’Italia il demone del gioco d’azzardo non ha attecchito: la slot machine sono appena 7 e la giocata media annuale è di 333 euro. Non male anche se si potrebbe fare meglio. Tra gli altri micropaesi che se la passano male c’è anche Bidonì che, oltre all’assonanza condivide con Onanì anche il reddito raso terra. Eppure, nonostante nel paese che si affaccia sul lago Omodeo si guadagni davvero poco, non ci sono slot machine collegate al sistema dei monopoli di Stato e 150 residenti hanno trovato altro da fare. La stessa situazione si verifica sulle rive di un altro lago, questa volta del Temo: anche a Monteleone Rocca Doria non dovrebbero esserci slot a disposizione dei 107 residenti. Stessa storia a Sorradile, 402 abitanti che hanno casa vicino al lago Omodeo, e a Baradili, il comune più piccolo della Sardegna con appena 83 abitanti ma neanche una slot machine. Poi ci sono quelli che spiccano perché sono corpi estranei al loro stesso circondario. In Gallura, la subregione con la mano più pesante quando si tratta di scommettere, offre alcuni esempi di resistenza e di spese minime. Niente a che vedere con le “puntat”e delle vicinissime Olbia e Arzachena. Un’altra isola felice, questa volta nel vero senso della parola, è San Pietro. I 6mila abitanti di Carloforte non raggiungono i 300 euro di media pro capite quando si tratta di rintuzzare l’appetito perenne delle 25 slot distribuite nell’isola. Non accade lo stesso in un’altra isola. A La Maddalena gli abitanti sono praticamente il doppio ma anche la spesa nel gioco raddoppia perché i maddalenini spendono 643 euro all’anno. (c.z.)

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